La produzione responsabile riguarda le modalità attraverso cui le organizzazioni economiche
producono beni e servizi.
Sono organizzazioni economiche che realizzano una produzione responsabile quelle che
oltre a garantire il rispetto continuo delle leggi nello svolgimento delle loro attività si
impegnano concretamente e in modo continuativo a:
- progettare prodotti, servizi e processi produttivi in modo da minimizzare ed eliminare gli impatti negativi di natura sociale e ambientale lungo l’intero ciclo di vita, rendendo tracciabile e trasparente ciò che avviene in ciascuna fase;
- favorire la transizione verso l’economia circolare e, se necessario, riconsiderare anche il proprio modello di business;
- rafforzare la visione strategica del sistema di filiera, rilevante sia nel contesto italiano che internazionale;
- privilegiare l’adozione di processi di produzione innovativi capaci di ridurre gli impatti negativi sull’ambiente e sulle persone;
- applicare modalità di approvvigionamento responsabile selezionando e monitorando i propri fornitori in modo da massimizzare gli impatti positivi e minimizzare quelli negativi;
Le politiche europee finalizzano enormi flussi finanziari verso un’economia circolare per rilanciare il sistema produttivo e favorire l’occupazione, chiedendo una forte svolta verso una transizione equa, in linea con i principi dell’Agenda 2030. Pertanto, anche gli incentivi nazionali all’innovazione, per contribuire allo sviluppo sostenibile, devono essere fortemente connessi alla transizione ecologica, allo sviluppo dell’economia circolare e a un impatto
sociale positivo.
Il programma “Next Generation EU”, deciso dal Consiglio Europeo nel luglio 2020, vale 750
miliardi di euro – finanziati da un debito in comune raccolto dalla Commissione Europea – e sarà diviso tra 390 miliardi di euro in sussidi e 360 miliardi in prestiti.
Inoltre, potenziare la transizione verso un’economia circolare richiede di aumentare la collaborazione tra aziende di diversi ambiti produttivi, con il pieno coinvolgimento a tutti i
livelli degli stakeholder.
La revisione del sistema economico deve coinvolgere tutti i suoi asset:
- utilizzare energia e materie rinnovabili;
- valorizzare le risorse mediante upcycling, riuso, riciclo e mediante il mercato delle materie prime seconde;
- estendere la vita utile di prodotti e processi mediante una progettazione e una manutenzione ad hoc;
- progettare prodotti sulla base dei principi dell’ecodesign e nel rispetto di elevati standard di qualità;
La transizione all’economia circolare è destinata ad accrescere l’impatto occupazionale. Il successo delle iniziative per far dialogare domanda e offerta di scarti e materia prima seconda dipende dalla loro visibilità: solo coinvolgendo migliaia di soggetti è possibile che
nascano incontri proficui tra chi offre e chi domanda circolarità.
Elisabetta Fioroni
4CLS, Polo Liceale G.Mazzatinti, Gubbio