La produzione responsabile,insieme al consumo sostenibile, costituisce il dodicesimo dei diciassette obiettivi dell’agenda 2030, che ha lo scopo di ridurre le distanze tra i Paesi poveri e quelli ricchi per assicurare a tutti gli abitanti del mondo una vita dignitosa.
Nel corso degli anni si sono diffusi principalmente due modelli
economici con caratteristiche e procedimenti opposti, ovvero quello lineare e quello circolare.
Nel primo abbiamo una produzione non responsabile in quanto si basa su cicli di creazione e trasformazione dei prodotti dalla durata molto limitata e che portano allo smaltimento immediato di questi ultimi. Questo modello, purtroppo molto diffuso ancora oggi, non valorizza realmente i prodotti poiché non contempla il loro riciclo, attraverso il quale potrebbero diventare nuove risorse da poter sfruttare.Nella maggior parte delle volte inoltre questo modello prevede l’utilizzo di molte risorse non rinnovabili, che di conseguenza con il modello lineare finiscono per esaurirsi ancora più velocemente.
Potremmo dire che invece il modello economico circolare, che ha cominciato a prendere piede solo negli ultimi anni, sia l’opposto
di quello descritto precedentemente (un esempio di modello economico circolare è il modello Ellen MacArthur, descritto dal professor Sassone Corsi nella terza conferenza). Questo innovativo modello si basa appunto sulla circolarità dei prodotti e quindi sul loro riutilizzo e riciclo per far sì che essi possano essere sfruttati al massimo delle loro potenzialità e ricoprire diversi utilizzi in un grande arco di tempo. Questo modello ha preso e sta prendendo piede molto velocemente nell’economia odierna grazie anche al fatto che cerca di impiegare per la maggior parte risorse rinnovabili e di conseguenza illimitate, che non danneggiano la stabilità
dell’ecosistema terrestre.
L’obiettivo che il punto dodici dell’ agenda 2030 cerca di
raggiungere è il riuscire a sviluppare una produzione sostenibile in tutti i Paesi del mondo, con i Paesi sviluppati alla guida, ma tenendo presenti anche lo sviluppo e le capacità dei paesi in via di sviluppo. Questo traguardo sembra tuttavia ad oggi molto lontano dato che recentissimi dati illustrano come attualmente riusciamo a riciclare
solo l’ 8,6% delle risorse che consumiamo mentre il 91,4% dei materiali e delle risorse utilizzate non rientra nel ciclo produttivo ma si perde diventando rifiuto. Questi dati devono essere assolutamente modificati il prima possibile per riuscire ad avviare un processo che coinvolga tutti gli abitanti del mondo e che riesca a combinare produzione e consumo responsabile per dare un aiuto alla nostra Terra e alle generazioni future che vi abiteranno.
JACOPO CECCHETTI
4BLS / POLO LICEALE GIUSEPPE MAZZATINTI / GUBBIO