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IL SUONO

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Il suono è un fenomeno fisico prodotto dalla vibrazione di un corpo in oscillazione. Tale oscillazione si propaga nell’aria, nell’acqua o in altri mezzi elastici ad una certa velocità.
-circa 340 m/s velocità del suono nell’aria.
-circa 1500 m/s velocità del suono nell’acqua.

Il suono scaturisce da diverse fonti come, ad esempio, dalla musica, dalla lettura di un brano o di una poesia o, ancora, da figure retoriche come le onomatopee. Tutte queste fonti sono in grado di suscitare nell’ascoltatore sensazioni ed emozioni che possono evocare in lui dei ricordi o semplicemente farlo immergere in quello che l’emittente vuole trasmettere. Basti pensare alla Divina Commedia di Dante Alighieri, un poema in cui in tre luoghi diversi (Inferno, Purgatorio, Paradiso) si alternano tre differenti suoni: si passa da toni sgradevoli, aspri e crudi dell’Inferno a toni più armoniosi e gioiosi del Purgatorio per arrivare a quelli celestiali, che esprimono luce e felicità del Paradiso.

INFERNO III(vv 22-27)
“Quivi sospiri, pianti e alti guai
risonavan per l’aere sanza stelle,
per ch’io al cominciar ne lagrimai.”

Qui sospiri, pianti e forti lamenti
risuonavano per l’aria priva di
stelle, per cui io, che li sentivo per
la prima volta, piansi.

“Diverse lingue, orribili favelle,
parole di dolore, accenti d’ira,
voci alte e fioche, e suon di man con elle..”


Lingue diverse, pronunce orribili,
parole piene di dolore, esclamazioni
dira, voci acute e deboli, e insieme
ad esse un battere di mani..

PARADISO XXVII(vv 1-6)
“Al Padre, al Figlio, a lo Spirito Santo’,
cominciò, ‘gloria!’, tutto ’l paradiso,
sì che m’inebriava il dolce canto”.

Tutto il Paradiso cominciò a inneggiare
‘Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo!
in modo tale che il dolce viso mi inebriava.


“Ciò ch’io vedeva mi sembiava un riso
de l’universo; per che mia ebbrezza
intrava per l’udire e per lo viso.”

Quello che io vedevo mi sembrava il sorriso
dell’universo, per cui l’ebrezza penetrava in
me attraverso l’udito e la vista.


Da questi versi è evidente che il suono assume un ruolo molto importante. I sospiri, i pianti, i lamenti, le parole piene di dolore, le esclamazioni d’ira e il dolce canto, oltre a far emergere stati d’animo differenti, arrivano ancor prima delle immagini stesse ed è grazie a loro che tali immagini prendono vita.
La ricezione del suono, però, può essere intesa anche come “intelligenza”. A parlarne è Howard Gardner nella sua teoria sulle intelligenze multiple. Lo psicologo afferma che l’intelligenza non è una sola ma si articola in otto intelligenze diverse ognuna collegata all’attività di una determinata area del cervello. Tra le molteplici intelligenze, Gardner, sostiene che esiste “L’INTELLIGENZA MUSICALE” , intesa come la capacità di capire la struttura musicale, la sensibilità dei suoni e saper riprodurre e creare ritmi e melodie. Chi possiede questa capacità è in grado di esprimere emozioni e sentimenti attraverso la musica, la quale può presentarsi in tre diversi aspetti:
-musica mundana (l’armonia delle sfere celesti)
-musica humana (che nasce dall’armonia tra corpo e spirito dell’uomo)
-musica instrumentalis (quella udibile, prodotta dagli strumenti e dalla voce umana).
L’idea della musica delle sfere celesti ha attirato l’attenzione di un matematico e filosofo antico del VI secolo, Pitagora. Lo scienziato, con la
convinzione che il mondo abbia una natura matematica arrivò alla conclusione che l’intero universo debba essere considerato come un enorme
strumento musicale fatto di ingranaggi concentrici che mettono in movimento i pianeti e le stelle affinché emettano determinate vibrazioni
sonore e producano una specie di musica divina. (Saturno emette la nota più bassa, la Luna quella più alta). A condividere questa teoria furono anche altri pensatori antichi come Aristotele, Platone e Filone D’Alessandria.
Quest’ultimo, scendendo nei particolari, paragonò il cielo a una lira a sette corde.


Autore: HELENA DI RENZO 3A SCIENZE UMANE LICEO G.MARCONI PESCARA

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