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COP 26 DI GLASGOW

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La prima conferenza del progetto è stata presieduta da Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia, che in particolare ha affrontato il tema dell’economia circolare dopo la COP 26 di Glasgow, svoltasi tra ottobre e novembre 2021.

Dopo la visione di un filmato raffigurante video realizzati dai ragazzi del progetto lo scorso anno, il professor Sassi ha iniziato il suo intervento affermando come nonostante le 26 conferenze sul clima che si sono susseguite dal 1992 ad oggi, non si è mai arrivati a
un accordo definitivo in grado di porre un limite all’emanazione di gas climalteranti da parte dei vari Paesi del mondo. L’aumento delle temperature prodotto da questi gas potrebbe minacciare gravemente l’ecosistema e la biodiversità della Terra, provocando sia la morte di molti animali e vegetali che l’immigrazione di molte persone provenienti dai Paesi maggiormente colpiti dal surriscaldamento globale.


Dopo aver proiettato un video mostrante i dati del cambiamento climatico, i suoi effetti nel corso degli anni e alcune immagini esemplificative di ciò, il professor Sassi ha commentato il video esponendone i contenuti e soffermandosi in particolare su
come i giovani dovrebbero comportarsi per preservare il pianeta e su come durante le numerose conferenze sul clima tenute nel corso degli ultimi anni gli esponenti dei vari Paesi non abbiano mai realmente avuto il coraggio di porre un cambiamento drastico alla situazione e si sia invece continuato a registrare un costante aumento delle temperature. Secondo il professor Sassi la chiave di volta per rivoluzionare la situazione sono i giovani, che a Glasgow sono tra l’altro stati chiamati a partecipare alla conferenza per esprimere le proprie opinioni. All’interno dell’assemblea si è
discusso delle due facce del problema: da una parte abbiamo i Paesi più poveri, che necessitano di un finanziamento per poter avere uno sviluppo sostenibile e che sono coloro che si possono difendere di meno dal cambiamento climatico.

Dall’altra abbiamo i Paesi ricchi, che sono consapevoli di essere i maggiori responsabili del cambiamento climatico ma che trovano estremamente complicato attuare quel processo di “transizione ecologica” che rivoluzionerebbe il problema. In particolare
alcuni Paesi (come gli Usa o i membri dell’UE) stanno provando a iniziare il processo sopracitato tuttavia rimangono diffidenti nel proseguire il loro progetto a causa del fatto che altre nazioni inquinanti continuano a rimandare i loro impegni di decennio in
decennio. Il professor Sassi ha poi continuato il suo discorso arrivando al tema centrale del progetto “Ambasciatori per la Terra”, ovvero l’economia circolare, descrivendola come una forma di economia nella quale le materie di scarto di una produzione tornano ad essere materie prime utili per l’avvio di un nuovo ciclo di
creazione, mettendo in luce l’importanza della continuità e della uniformità di questa catena di produzione.


JACOPO CECCHETTI
4BLS / POLO LICEALE GIUSEPPE MAZZATINTI / GUBBIO

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