La matematica è uno dei soggetti più difficili da insegnare, perché tratta di concetti astratti, difficilmente visualizzabili. Nella mia trilogia geometrica del 2010-2013 (“C’è spazio per tutti”, “Una via di fuga” e “Abbasso Euclide”) ho provato ad aggirare gli ostacoli mostrando come la geometria si possa affrontare adottando due metodi complementari: da un lato, il racconto di storie, com’è tipico dell’umanesimo, e dall’altro lato, l’utilizzo sistematico e massiccio di immagini, tratte dalla storia dell’arte. Come beneficio addizionale, questo metodo mostra che la matematica e l’umanesimo non sono separate, come si suppone quando si parla delle Due Culture, e costituiscono invece approcci complementari a un’unica Cultura, scientifica e umanistica allo stesso tempo.