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Il Suono

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Christian Andreas Doppler che nacque a Salisburgo nel 1803,fu anche un matematico ma la sua fama allo studio che oggi conosciamo come effetto doppler: il fenomeno fisico che consiste nel cambiamento apparente, rispetto al valore originale, della frequenza o della lunghezza d’onda percepita da un osservatore raggiunto da un’onda emessa tramite una sorgente in movimento rispetto all’osservatore stesso; perciò esso si presenta con la propagazione delle onde quando la sorgente e l’osservatore sono in moto in direzioni differenti. Il suono però non si limita ad essere solo un fenomeno fisico bensì è alla base della musica per esprimere sensazioni, emozioni o per descrivere luoghi a noi sconosciuti. A tal proposito Dante Alighieri usa simboli e metafore musicali nella sua opera “Divina Commedia” per esprimere il suo amore verso Dio; il suono tramite la musica infatti accompagna Dante tra Inferno, Purgatorio e Paradiso cambiando ed evolvendosi con lui.
Come sappiamo i numeri prendono uno specifico significato nell’opera di Dante e anche il suono è compreso tra essi specialmente con il numero 3 individuandone le principali categorie:
-suono mundano (armonia delle sfere celesti)
-suono humano (armonia tra spirito e corpo)
-suono istrumentalis (quella udibile)
Infatti i suoni che accompagnano Dante nel suo cammino sono i simboli dell’ascesa dove i canti infernali vengono “ripuliti” da quelli armoniosi del purgatorio per poi raggiungere alla polifonia del Paradiso.
Analizzandoli possiamo trovare rispettivamente nell’inferno suoni sgradevoli, aspri e cupi senza armonie o melodie quasi come un’anti musica ;nel Purgatorio domina la salmodia cioé salmi cantati dalle anime per purificarsi infatti qui esse trovano la pace con la liturgia cantata ;si giunge poi al Paradiso che è il regno dell’armonia dove i suoni rimandano alla raffigurazione della luce e al moto delle anime.
Dante quindi ai giorni d’oggi ci trasmette il valore della musica e ci fa capire la sua importanza tramite il suono che ha sempre significato molto per l’uomo ,esso infatti fin da subito iniziò ad emettere suoni per farsi capire dai suoi simili, fondamentali infatti sono le corde vocali che ci permettono di comunicare tramite la voce emettendo suoni; esse sono comprese nella laringe e sono dei generatori di vibrazioni armoniche che per tramutarsi in voce vengono articolate dai muscoli dell’orofaringe, lingua e dalle labbra. Come sappiamo però le voci dei due generi sono ben distinte esse infatti si sviluppano insieme all’individuo che a seconda dell’ormone che prevale femminili (estrogeni) e quelli maschili (progesterone) si definirà diversamente: nell’uomo vediamo come la laringe si allarga, le corde si allungano e c’è la comparsa del pomo d’Adamo, mentre nella donna le corde sono più corte e tende ad avere un tono più alto.
La voce in se quindi, presa come suono, è carica di contenuti non verbali come intonazioni diverse, variazioni del timbro, altezza che decresce e l’intensità di essa che sono tutte legate allo stato psicologico dell’individuo come prova l’esperimento del riflesso condizionato di Pavlov un fisiologo, medico ed etologo Russo che dimostra come associando per un certo numero di volte l’annuncio di cibo ad un cane con il suono di un campanello automaticamente l’animale inizierà ad aumentare la sua salivazione mostrandosi più agitato e, ripetendo più volte questa azione anche in assenza di cibo, il cane avrà già ricollegato il suono ad esso e inizierà ugualmente a produrre più saliva.
In conclusione vediamo come il suono delle semplici vibrazioni ricopra un ambito così vasto e fondamentale per noi e aiuta l’uomo ad esprimersi in maniera artistica e originale.

Autore: Giorgia Ida Orsini 3°A S.U. Liceo Marconi Pescara

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