Il suono è un fenomeno fisico prodotto dalla vibrazione di un corpo in oscillazione, come negli strumenti musicali l’aria messa in movimento dal soffio di chi suona un flauto o dalle vibrazioni delle corde di una chitarra.
Anche la nostra voce deriva da una vibrazione: quella delle corde vocali, stimolate dall’aria dai polmoni.
Le componenti del suono sono 4 : Altezza, Durata, Intensità e Timbro.
L’altezza è ciò che indica se un evento acustico è acuto (alto) o grave (basso), ed essa dipende dalla frequenza delle vibrazioni, ossia dal numero di vibrazioni che un corpo elastico produce in un secondo: più la frequenza aumenta, più il suono diventa acuto.
La durata è la qualità del suono che indica l’estensione nel tempo di un fenomeno sonoro.
L’intensità indica la forza ( misurata in decibel ) con cui è prodotto il suono: piano, mezzoforte, forte, ecc. L’intensità dipende dall’ampiezza delle vibrazioni.
Il timbro è il parametro del suono che ci permette di riconoscere la fonte sonora, ossia lo strumento, la persona, l’animale o il fenomeno naturale da cui deriva il suono.
Per comprendere a pieno la funzione della frequenza delle vibrazioni del suono è necessario conoscere il cosiddetto effetto Doppler, del matematico austriaco Christian Doppler. Tale effetto descrive il cambiamento di frequenza di un’onda, a seconda della posizione e distanza tra emettitore e/o ricevente. Tipico esempio per comprendere l’effetto Doppler è quello dell’ambulanza che passa davanti a un osservatore. Il movimento dell’auto fa sì che le onde sonore davanti all’auto siano compresse e dietro di essa siano dilatate . L’osservatore percepisce
poi questo effetto attraverso la diversa intensità della sirena: prima che l’ambulanza lo raggiunga, il suono è più alto, non appena l’auto si allontana da lui, il suono è più basso. Quindi è possibile affermare che al movimento dell’ emittente o ricevente il cambiamento di frequenza varia.
Il suono ha bisogno di un mezzo fisico in cui propagarsi, sia esso acqua, aria, legno, vetro… ma tale affermazione non è del tutto corretta.
Infatti circa 10 mesi fa, la Nasa ha pubblicato su social come Youtube, una registrazione del suono emesso dal buco nero situato al centro delle galassie di Perseo.
Lo spazio corrisponde al vuoto tra i corpi celesti, come è possibile che all’interno di esso si propaghi il suono?
In realtà il suono si propaga all’interno della fonte, anche nello spazio; il problema è che tali vibrazioni non possono propagarsi al di fuori di essa.
In questo caso il suono del buco nero deriva da enormi distese di gas che lo circondano, all’interno delle quali si propagano onde acustiche.
In generale l’orecchio umano può udire i suoni nell’intervallo di frequenza che va dai 20 Hz ai 20000 Hz , infatti il suono emesso dal buco nero è stato amplificato enormemente. Anche se il suono del buco nero è stato quasi competamente modificato, questa registrazione ha un immenso valore.
Sempre nel corso della storia, l’uomo ha attribuito al suono un significato specifico che come è possibile notare, anche in Dante assume tale importanza.
Infatti Dante , all’interno delle tre dimensioni descritte nella Divina Commedia , riconosce il valore del suono. Ad esempio all’interno dell’Inferno, Dante racconta più volte delle urla e i lamenti dei peccatori , che in realtà non definisce come suoni, ma come rumori, forme di “anti-musica” che gli fanno comprendere la durezza dell’inferno. Non è lo stesso per il Purgatorio, dove invece essendo un luogo di purificazione , vengono intonati canti di liberazione,che portano le anime a salvarsi e trovare la pace.
Pace che si ritrova nel Paradiso, dove regna l’armonia che genera i canti divini ,riconducibili alla raffigurazione della luce e del moto delle anime.
Ad esempio Dante all’interno del Canto XX del Paradiso, paragona la voce dell’aquila (la raffigurazione delle anime più giuste) al suono di una cetra, di una zampogna e di un fiume che scende a valle.
Questo fa comprendere quanto sia significativo ed importante per l’uomo il suono , qualcosa che per sempre avrà un valore notevole e che spesso ad esempio attraverso la musica esprime più delle parole.
Autore: FABRIZIO CUCONATO 3ASU LICEO MARCONI PESCARA