Home Ambasciatori della Festa di Scienza e Filosofia Binario parallelo: La cultura è uno scambio costante

Binario parallelo: La cultura è uno scambio costante

2076
0

“Tra cinquant’anni il poeta sarà colui che comanderà delle macchine fonetiche. La poesia sarà una scienza oppure non sarà” questo sosteneva il poeta francese René Ghil, padre della “strumentazione verbale” che ricercò, durante tutta la sua carriera, una possibile combinazione tra la conoscenza scientifica e le diverse forme di espressione artistica.

L’ambito delle scienze è il reale: si basa sull’osservazione oggettiva dei fatti, della realtà e delle leggi che regolano la natura; i letterati e gli artisti invece, ci mostrano ogni giorno come la stessa realtà studiata dalla scienza possa essere nella percezione degli individui, soggettiva e dimostrano che essa può essere raccontata, illustrata e vissuta da ognuno di noi in maniera diversa. Nonostante dunque scienza e arte la trattino in maniera differente la materia da cui attingono è la stessa e può essere sintetizzata nella categoria dell’esistente, ma anche del potenzialmente esistente, ovvero ciò che c’è ancora da scoprire.

Ed è per questo che queste due discipline, modi differenti di “vedere” e “interpretare” il reale, coesistono però nella cultura della nostra specie, fin dagli albori della sua comparsa sulla terra.

Circa due milioni di anni fa, nelle immense distese dell’Africa e dell’Eurasia, viveva uno degli esemplari più antichi del genere Homo; l’Homo erectus o Uomo di Giava.

I primi ritrovamenti fossili di questo esemplare risalgono alla fine del XVIIII secolo e viene ricordato non solo per le sue caratteristiche anatomiche, che ricordano quelle dell’uomo moderno, ma anche per essere stato il primo nella storia della specie ad ottenere la padronanza del fuoco, abilità indispensabile per la sopravvivenza.

L’Uomo di Giava fu inoltre il primo a dare vita ad una forma basilare di linguaggio:secondo molti antropologi è infatti l’esemplare primitivo più vicino dal punto di vista sociale agli esseri umani odierni.

L’Homo erectus, dunque, non era solo in possesso di capacità tecniche ma anche di capacità “linguistiche” che porteranno poi, con l’evoluzione della specie, alla costruzione di un bagaglio culturale, scientifico e umanistico che ritroveremo nei filosofi greci, nei grandi innovatori rinascimentali e nei letterati di ogni tempo.

Le due culture, Scientifica ed Umanistica,confluirono nell’antica Grecia in una sola figura quella del filosofo, detentore di una conoscenza che abbracciava tutti i diversi campi del sapere.

Un buon filosofo rifletteva sul mondo, sulla natura e sull’uomo, si poneva domande e trovava risposte che avrebbero portato beneficio alla vita della polis.

”L’uso del sapere a vantaggio dell’uomo”questo, per sua stessa ammissione era, secondo il Platone nell’Eutidemo, lo scopo della filosofia.

Una cultura totalizzante che abbracciava tutti i rami del sapere è appannaggio anche di alcune figure intellettuali del Medioevo, come per esempio Dante Alighieri il quale aveva conoscenze di stampo politico, scientifico e letterario.

In un contesto come quello medievale in cui la religione Cristiana venne a ricoprire un ruolo fondamentale rispetto ai culti politeistici classici, alla base di ogni segno e di ogni percezione umana, era letto un qualche tipo di intervento divino interpretabile alla luce delle Sacre Scritture: volendo sintetizzare questo nuovo modo di vedere il mondo accordandolo col sapere antico e pre-cristiano Tommaso D’Aquino fondò una disciplina filosofica, nota come Scolastica, in cui confluirono i principi del Cristianesimo e l’antica disciplina Aristotelica, ponendo alla base di tutti i saperi la Teologia cristiana.

Nel Rinascimento , questo processo di sintesi tra antico e moderno proseguì, e quell’epoca di grandi scoperte sia in campo scientifico che letterario e artistico produsse straordinarie figure di intellettuali tra i quali il più noto è Leonardo da Vinci, conosciuto per le sue opere artistiche come ad esempio “La dama con l’ermellino” e “La Gioconda” ,per le sue scoperte nel campo dell’ingegneria e di tutte le scienze allora praticate, con grande riguardo alla nascente disciplina medica moderna.

Nel 1515 grazie anche ai suoi studi di anatomia umana e animale, riuscì a progettare la prima macchina volante che come scrisse in uno dei suoi trattati: ”Piglierà il primo volo del grande uccello sopra del dosso del suo magno Cecero empiendo l’universo di stupore, empiendo di sua fama tutte le scritture e gloria eterna al luogo dove nacque” Leonardo dette un enorme contributo ai futuri sviluppi delle scienze e i suoi studi di botanica, medicina e anatomia andarono a costituire un patrimonio di conoscenza fondamentale per tutti i successivi ricercatori.

Con l’introduzione del metodo scientifico empirico a partire dal XVII secolo si assistette ad un processo di progressiva specializzazione del sapere e delle diverse branche della scienza per una più puntuale ricerca in ogni campo.

Nonostante dunque la figura dell’umanista e dello scienziato andassero man mano scindendosi, il nucleo comune da cui nacquero e l’interdipendenza dei due ambiti rimase il vero e proprio motore di tutti i progressi fatti.

All’inizio del XX secolo in Italia, spinto dalle correnti d’ avanguardia tipiche di quegli anni,nacque un movimento artistico e letterario dalla dirompente carica innovatrice: il Futurismo.

Un movimento artistico che basava le sue premesse estetiche sulle innovazioni scientifiche e tecnologiche che in quegli anni erano in continuo sviluppo e che esplorò, rinnovandole, svariate forme di espressione artistica antiche e moderne: dalla scrittura e la pittura al cinema, passando per la danza e l’architettura.

Storicamente dunque, non esiste una Storicamente dunque, non esiste una netta distinzione tra le discipline scientifiche ed artistico-umanistiche la cultura è un unico blocco di conoscenze che non si escludono, bensì si aiutano e si integrano a vicenda.

La cultura è parola, libertà di espressione sia che si tratti di arte, sia che si tratti di scienza.

L’innovazione scientifica porta incommensurabilmente a nuove espressioni artistiche, letterarie e filosofiche e viceversa.

Non ci sarebbe dibattito, non ci sarebbe il concetto di etica se non ci fossero letterati e filosofi, ma non si potrebbe filosofare se non ci fosse un continuo progresso nelle scoperte scientifiche.

Previous articleEstremismo negato
Next articleCulture: una, nessuna o centomila?

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here