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La scienza e la guerra nel XX secolo

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Le guerre mondiali sono di certo l’evento più catastrofico a cui l’uomo abbia mai assistito. Mai, in tutta la storia dell’umanità, dei conflitti armati hanno generato tanta morte e distruzione. E, per questo, risulta interessante analizzarne cause e avvenimenti. Ma, ancora più interessante, è capire come queste due, accompagnate da molti altri eventi importanti del ‘900, hanno cambiato profondamente la nostra visione non solo delle guerre, ma anche dell’uomo e del mondo in generale. Guardato da questo punto di vista, infatti, il secolo scorso risulta essere il più straordinario di sempre: esso ha stravolto le nostre certezze non solo sul piano politico, sociale ed economico, ma ha anche profondamente cambiato il modo in cui l’uomo vede l’universo e se stesso.

Innanzitutto, come dicevo prima, il ‘900, per colpa delle guerre mondiali, è stato un secolo di distruzione. Molto importante, ad esempio, è stato il grande danno che le guerre hanno portato  al patrimonio artistico mondiale. Basti pensare all’enorme perdita che ha conosciuto il patrimonio di Berlino, che fu completamente rasa al suolo alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Un’altra orribile caratteristica di questi conflitti è il coinvolgimento della popolazione civile. Un grande esempio lo abbiamo proprio in Italia, dove, come disse lo scrittore Cesare Pavese, la guerra si trasformò in guerra civile, con il fenomeno della Resistenza. Sommato a tutto questo va l’Olocausto, il genocidio attuato dal regime nazista, che portò allo sterminio di milioni di persone, la maggior parte ebrei, ma anche persone invalide e tutte le altre categorie che i nazisti ritenevano “indesiderabili”. In tutto si stima che durante entrambi i conflitti siano morte dalle 60 alle 100 milioni di persone, in gran parte anche civili, come per esempio durante la Seconda Guerra Mondiale, nella quale quasi la metà delle vittime faceva parte della popolazione.

Le guerre mondiali sono state inoltre profondamente influenzate da molte scoperte scientifiche di quel tempo. Infatti il ‘900 fu anche il periodo di moltissime scoperte scientifiche, sfruttate in molti casi a fini bellici. Una disciplina che cambiò radicalmente nel secolo scorso è per esempio la fisica. Molto importante in questo campo fu l’anno 1905, detto “Annus Mirabilis”, nel quale Albert Einstein pubblicò quattro articoli, dove esponeva le sue teorie riguardo l’effetto fotoelettrico (che gli valse il premio Nobel), il moto browniano, la relatività ristretta e l’equivalenza massa energia, che rivoluzionarono la fisica classica. I suoi studi sull’effetto fotoelettrico contribuirono alla nascita della Meccanica Quantistica, quelli sul moto browniano furono la prima prova certa che la materia è costituita da atomi che si muovono caoticamente. Con la relatività ristretta, poi, Einstein, partendo da due semplici postulati, ovvero che le leggi della fisica valgono in tutti i sistemi inerziali, e che la velocità della luce è sempre costante (ed è uguale a 300000 kilometri al secondo) abolì l’idea di tempo e spazio assoluti e distaccati tra loro: più la velocità di un oggetto misurata relativamente ad un altro aumenta, più il tempo rallenta e le lunghezze si restringono (sempre misurandole in relazione di un osservatore esterno). Inoltre con questa teoria cambiò le nostre idee di massa ed energia: a partire dal fatto che la massa inerziale di un oggetto aumenta all’aumentare della sua energia cinetica, egli arrivò a dimostrare che l’energia e la massa non sono nient’altro che due facce della stessa medaglia, che la massa non è nient’altro che energia “condensata”, e che le due sono collegate dalla famosa relazione E=mc^2 (ovvero l’energia è uguale alla massa moltiplicata per la velocità della luce al quadrato). Con queste scoperte il famoso genio riuscì ad unificare l’elettromagnetismo, e quindi le leggi di Maxwell, con la meccanica classica, e il suo principio di relatività galileiana, che finora erano incompatibili. Ma Einstein non si fermò. Egli infatti pubblicò nel 1916 la Teoria della Relatività Generale, con la quale riuscì a spiegare la gravità in funzione della curvatura della struttura spazio-temporale, unificando quindi quasi tutti i principi della fisica formulati fino a lui in una sola legge.

Sempre in fisica, un’altra teoria che nacque e che cambiò il modo in cui vediamo l’universo è la Meccanica Quantistica. Con la scoperta dell’atomo e con il suo studio, moltissimi scienziati nel corso di tutto il ‘900 fino ad oggi, hanno contribuito alla scoperta che le leggi della fisica che valgono a livello macroscopico cambiano completamente quando si guarda agli ordini di grandezze degli atomi. A queste grandezze non esistono più i concetti di particella, di traiettoria o di posizione definita. Nel mondo delle particelle, delle quali siamo composti, sembrano valere leggi diverse da quelle a cui siamo abituati, leggi stranissime e allo stesso tempo affascinanti: il principio di indeterminazione di Heisenberg, l’equazione d’onda di Schrodinger, e così via.

Tutte queste scoperte hanno contribuito alla creazione di un altro campo della fisica, ovvero la fisica nucleare. Vennero fatte, nel corso del ‘900, molte scoperte sul nucleo degli atomi. Ad esempio si scoprì, che se separiamo un nucleo pesante in due più leggeri, si liberà una certa quantità di energia, o che fondendo due atomi leggeri in uno più pesante, se ne libera una ancora più grande. Il primo di questi fenomeni è chiamato fissione nucleare, ed il secondo fusione nucleare. Entrambi si spiegano con la relazione di Einstein tra massa ed energia: l’energia liberata dalle reazioni, è il frutto di una “massa mancante” che si è trasformata. Queste scoperte, che nacquero con lo scopo di capire la natura, tant’è vero che riuscirono a spiegare per esempio da dove provenisse l’energia delle stelle, vennero però usate a fini bellici durante la seconda guerra mondiale, con la creazione delle bombe atomiche, motivo per il quale quando una persona qualunque sente la parola “nucleare”, si spaventa immediatamente. L’uso delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki ci mostrarono la potenza distruttiva dell’uomo: con l’uso di due sole bombe vennero rase completamente al suolo due importanti città giapponesi, causando milioni di morti in poche ore.

Il ruolo che ebbero la scienza e la tecnologia nel corso delle guerre non fu solo in ambito nucleare: importanti furono per esempio gli studi nel campo dell’aeronautica e delle armi chimiche e biologiche, o nel campo delle comunicazioni, con la scoperta del telegrafo senza fili.

Tutto questo però non vuol dire ridurre la scienza alle sue applicazioni, che in alcuni casi, come abbiamo visto, possono portare a distruzione e morte. Gli scienziati del secolo scorso non avevano come scopo l’applicazione tecnica, ma la pura curiosità scientifica, e ci sono riusciti, tant’è che grazie a loro la nostra visione dell’universo è completamente cambiata. E poi il ‘900 non è stato solo il secolo delle guerre: è stato, oltre il secolo delle scoperte scientifiche, anche il secolo dei viaggi spaziali, e del primo uomo sulla luna. Per questo, tra decine di migliaia di anni, il 1900 sarà ricordato per le teorie di Einstein e per il primo uomo sulla luna, a confronto dei quali le guerre mondiali sembreranno scaramucce provinciali.

Però le guerre mondiali ci hanno certamente mostrato il lato cattivo dell’uomo, e le conseguenze disastrose che può avere una guerra di dimensioni globali. Per questo possono esserci utili in futuro come esempio, per indirizzare l’umanità verso un futuro migliore, e per capire come la scienza può essere pericolosa se applicata in campo militare. Per adesso, non ci rimane che essere ottimisti, sperando che un conflitto mondiale non accada mai più, e che l’umanità si evolva in futuro a tal punto da capire l’inutilità di ogni tipo di guerra e violenza.

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