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Extraterrestri: Tra scienza e fantascienza

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“Spazio, ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell’astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all’esplorazione di strani nuovi mondi alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima.” fu così che debuttò nel 1966 Star Trek, il cavallo di battaglia del genere fantascientifico destinato a diventare in pochi anni una delle serie televisive più popolari della storia.

La nascita ed il successo di questa serie – che narra le vicende di un equipaggio di astronauti parte della “Federazione Unita dei pianeti”; un organizzazione interplanetaria che raggruppa l’umanità e tutti i membri di altri pianeti con caratteristiche biologiche simili a quelle umane- deriva dalla curiosità che l’uomo ha nei confronti dell’universo.

Uno dei primi ipotizzare la vita extraterrestre fu il filosofo Epicuro che nel 300 a.c. scrisse in una lettera ad Erodoto “I mondi poi sono infiniti, sia quelli uguali al nostro sia quelli diversi; poiché gli atomi sono infiniti […], nulla impedisce che siano infiniti i mondi”.

Mentre Gene Roddenberry immaginava l’universo popolato da vulcanianiani e androidiani con orecchie appuntite e carnagione cianotica, provenienti dal lontano 40 Eridiani e dai più svariati cantoni del cosmo in grado di sopravvivere in condizioni che l’uomo non può nemmeno immaginare, nella realtà la ricerca di forme di vita extraterrestri sembra molto più difficile.

Perché un pianeta possa essere un potenziale candidato per ospitare la vita deve possedere alcune caratteristiche fondamentali; come l’acqua allo stato liquido, indispensabile per la nascita di un ecosistema vivente, il carbonio, l’idrogeno, l’azoto e l’ossigeno i quattro elementi chimici più reattivi dell’universo e di altri elementi come il silicio.

Nel 1996 grazie agli esperimenti condotti sul meteorite ALH84001, distaccatosi da Marte presumibilmente 15 milioni di anni fa si è osservata la presenza di alcuni batteri fossili, più piccoli di qualsiasi forma di vita cellulare conosciuta, che non solo rafforzerebbero la teoria che la vita sulla terra abbia origini extraterrestri ma anche quella che su Marte, poco dopo la nascita del sistema solare fossero presenti acqua allo stato liquido e forme di vita primitive, o almeno le biomolecole necessarie ad esse.

Attuali teorie ci portano a pensare che nel sistema solare la vita si possa originare al disotto della crosta ghiacciata di Europa, uno dei satelliti naturali di Giove, dove le condizioni sarebbero simili a quelle delle bocche idrotermali presenti nelle profondità dei nostri oceani e sarebbero quindi favorevoli allo sviluppo di forme di vita microbica in grado di sopravvivere grazie a processi chemiosintetici, che necessitano solo di energia ed acqua per verificarsi, senza dipendere così dal sole.

Le basi per la vita sarebbero presenti però anche fuori dal sistema solare, come nella fascia di abitabilità intorno a Kepler-22, qui a 600 anni luce dalla terra troviamo Kepler- 22b una super terra che per la sua massa e per la sua vicinanza alla stella intorno a cui ruota presenterebbe caratteristiche idonee per lo svilupparsi di alcune forme di vita.

L’idea di non essere gli unici abitanti dell’universo porta però tutti noi alla fatidica domanda “Gli alieni saranno mai arrivati sulla terra?”.

Se chiedessimo a Elliott, protagonista del fortunato film di Spielberg E.T: l’extra terrestre probabilmente ci risponderebbe di si – La pellicola racconta dell’incontro e dell’amicizia tra un bambino ed un extraterrestre, rimasto per sbaglio sulla terra che nel corso della storia cercherà di fare ritorno sul suo pianeta natale.- il regista racconta che l’idea di riportare in un film l’amicizia tra i due personaggi è derivata da una sua esperienza infantile, quando in seguito al divorzio dei suoi genitori decise di colmare il vuoto che era rimasto nella sua vita immaginando l’avvento di un alieno per fargli compagnia.

L’avvento degli alieni non è però solo frutto delle menti dei bambini o dei grandi sceneggiatori Hollywoodiani, c’è chi sostiene che gli alieni siano già tra noi, chi invece ne nega l’esistenza, magari avranno tecnologie più avanzate delle nostre o forse non avranno ancora scoperto il fuoco, la grande diversità dei mondi ci porta a pensare che gli alieni esistano e possano avere mezzi totalmente sconosciuti a tutti noi. <<Osiamo sperare che verrà il giorno in cui mezzi sconosciuti alla nostra scienza attuale ci danno testimonianze dirette circa l’esistenza di abitanti di altri mondi>> Camille Flammarion.

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