Home Ambasciatori della Festa di Scienza e Filosofia E’ possibile rieducare gli uomini alla scienza?

E’ possibile rieducare gli uomini alla scienza?

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Sarebbe pleonastico ripetere che nel secolo trascorso, nell’ambito scientifico, si è avuto un notevole sviluppo. Tra la scoperta del fuoco e l’invenzione della ruota sono passati quasi un milione di anni, mentre tra l’automobile e la navicella spaziale solo alcuni decenni.

Questo progresso esponenziale si è spesso scontrato con le leggi etiche delle tradizioni religiose, per questo motivo si è venuto a creare un moderno codice etico, con lo scopo di valutare ed affrontare anche a livello morale tutti quei processi scientifici che possano mettere al vaio la salvaguardia dell’individuo. Questa nuova branca dell’etica prende il nome di: bioetica.

Mentre la scienza si evolve al passare del tempo, l’etica rimane ferma, non muta con lo scorrere degli eventi. Così dicendo può sembrare che l’etica non abbia un’utilità, invece si trova alla base di tutti i nostri ragionamenti, ed è lei che ci permette di distinguerli in giusti o ingiusti, leciti o illeciti, buoni o cattivi, convenienti o inconvenienti.

Alcune volte però, specialmente in ambito scientifico, più che come “guida”, l’etica viene percepita come un “freno” perché tende a mettere dei paletti che nessuno può varcare e che variano di Stato in Stato.

Per esempio in Inghilterra è permesso ottenere cellule staminali da un embrione umano, cosa che in Italia non si può fare.

Mentre lo scienziato pazzo di Mary Shelley, Victor Frankenstein, aveva fatto semplicemente ciò che voleva, segretamente, con disastrose conseguenze su se stesso e su i suoi cari, oggi gli scienziati possono procedere alla loro ricerca solo se il governo è a conoscenza delle loro azioni.

Per me la scienza è libera informazione. Limitarla significherebbe, in un certo senso, censurare l’informazione. Questa informazione può portare a conseguenze positive o negative. Naturalmente lo scienziato quando ipotizza, sperimenta o testa, lo fa per migliorare il benessere dell’uomo.

Questo purtroppo non sempre avviene; nè sono un esempio le armi di distruzione di massa.

Citando una famosissima frase di Albert Einstein: “l’uomo ha inventato la bomba atomica, ma nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per topi”, voglio far comprendere l’irresponsabilità degli uomini di fronte a questa scoperta scientifica che in quegli anni ha segnato in campo fisico la scoperta del nucleare. Ma ci sono stati uomini che hanno avuto la “brillante” idea di impiegarla in ambito bellico trasformando una grandissima invenzione in un arma di distruzione di massa.

Questo fatto, accaduto nel ‘900, ha sconvolto il mondo intero, ed era quello che gli scienziati della “Nuova Atlantide” di Francis Bacon cercavano di evitare. Cioè, non far cadere in mani sbagliate scoperte che, se usate nel modo appropriato avrebbero fruttato molto nel benessere dell’uomo, ma che se usate in maniera spropositata e scorretta potevano far scoppiare un cataclisma, per questo tenevano segrete al mondo alcune invenzioni che loro definivano: “potenzialmente pericolose”.

Non si potrebbe, invece di, stare attenti su quale scoperta divulgare, procedere ad una rieducazione degli uomini alla scienza?

Perché gli uomini cercano sempre di trovare lati dell’invenzione/scoperta che possano fungere solo al loro benessere?

Qualcuno riuscirà a renderlo possibile?

Si riuscirà a ragionare con un’etica razionale e giusta, che miri al benessere di tutti gli individui e non solo del singolo? Ho paura che tutto ciò, purtroppo, rimanga solo un utopia.

“Nessuno è nato sotto una cattiva stella; ci sono semmai uomini che guardano male il cielo!” (Dalai Lama)

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