Home Ambasciatori della Festa di Scienza e Filosofia Il tempo e l’evoluzione della sua misurazione

Il tempo e l’evoluzione della sua misurazione

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“Nessuna cosa ci appartiene,soltanto il tempo è nostro.” Lucio Anneo Seneca

La nostra vita è indissolubilmente legata al tempo,che la condiziona per tutta la sua durata,lo scorrere dei secondi scandisce le nostre giornate, a tutti i nostri impegni corrispondono orari precisi che devono essere rispettati, corriamo da una parte all’altra cercando di essere puntuali per non perderci neanche un momento,perdiamo opportunità per un ritardo e le certezze che abbiamo in questo istante,con il passare del tempo potrebbero svanire ,ma infondo ci siamo mai chiesti cosa sia effettivamente il tempo,in che modo l’uomo abbia iniziato la sua misurazione e quanto quest’ultima si sia evoluta con il passare degli anni?

I primi uomini che misurarono il tempo lo fecero facendo affidamento al moto di rotazione terrestre,osservano l’alternanza del dì e della notte,della luce e delle tenebre, da qui iniziarono poi

a costruire degli strumenti per la misurazione del tempo,il primo di tutti fu la meridiana che misurava il tempo osservando le varie posizioni occupate dell’ombra proiettata dallo gnomone,era quindi basato sulla luce,per calcolare il periodo trascorso si faceva totale affidamento sull’alternarsi di giorno e notte,considerando i movimenti di rotazione terrestre come un fenomeno periodico,ovvero che si ripeteva costantemente.

Se per misurare il tempo si faceva riferimento a dei movimenti periodici,il concetto che permetterà l’evoluzione della strumentazione per il calcolo degli istanti sarà che tanto più veloci sono questi movimenti,tanto più sarà precisa la misurazione del tempo,il primo che si baserà su questo concetto sarà Galileo Galilei che ascoltando le sue pulsazioni cardiache riuscì a scandire gli istanti trascorsi fino a quando osservando un pendolo semplice (una massa attaccata ad un filo) riuscì a comprendere che una sua oscillazione corrisponde ad un secondo,e fu il primo a cercare i rapporti fra lunghezza ,peso e periodo del pendolo e ad accorgersi che il periodo di oscillazione di un pendolo è indipendente dalla sua ampiezza purché sia piccola,per arrivare agli orologi moderni sarà necessario creare un sistema di ingranaggi che riescano a scandire gli istanti trascorsi,infatti questa necessità si sentì dal momento che gli strumenti che misuravano il tempo grazie agli astri non potevano essere utilizzati in caso di maltempo. L’obbiettivo dell’uomo è quello di trovare movimenti periodici oscillatori sempre più veloci in modo che il tempo sia diviso in intervalli sempre più piccoli e quindi più precisi,ma come riusciamo a misurare queste oscillazioni?

Nel 1656 ,durante la rivoluzione scientifica ,fu Christian Huygens a costruire il primo orologio a pendolo avente al suo interno un ingranaggio,riuscì a dargli vita basandosi sul principio scoperto da Galilei;gli orologi inventati fino a questo momento avevano una precisione massima si 20/30 minuti ed era necessario renderli più precisi per due motivi fondamentali,in primo luogo per lo studio dell’astronomia,poi anche per la navigazione dato che le navi affondate poiché non si conosceva la loro longitudine furono molte. Fino al ‘900 ci sarà un grande sviluppo degli orologi meccanici che dal ‘700 saranno impiegati per calcolare la longitudine,da qui nasceranno i sistemi di navigazione satellitare.

John Harrison nel corso di trent’anni, dal 1730 al 1760,riuscì a dare origine al cronometro marino che poteva essere posto nelle navi e calcolarne la longitudine poteva commettere un errore massimo di 1 secondo nel corso del viaggio delle varie flotte,nel frattempo gli orologi cominciano a diventare anche oggetti di oreficeria che gli uomini più agiati portavano sempre con sé.

Gli orologi meccanici,basati su quello a pendolo,facevano riferimento solo al moto che la terra compiva intorno a sé stessa,non tenendo conto del moto che essa compiva intorno al sole,studiando questo moto verranno ideati e utilizzati i primi calendari che oggi sono alla base per scandire i nostri impegni.

Ad oggi gli orologi più precisi sono quelli atomici basati sulle oscillazioni degli elettroni in un atomo e qui non si tratterà più di un’oscillazione al secondo,ma miliardi di queste.

Oggi per allineare il tempo sugli orologi atomici con la rotazione della terra ogni tre anni occorre aggiungere un secondo, e sono ancora aperti i dibattiti sulla possibilità di togliere questo secondo e se questo possa avere o no ripercussioni sulla vita e si nota quanto l’uomo moderno necessita di precisione nella sua vita.

La misura del tempo esiste solo se comparata ad un’altra misura,quella del tempo naturale.

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