Home Ambasciatori della Festa di Scienza e Filosofia Impegnarsi a Migliorarsi

Impegnarsi a Migliorarsi

1403
0

Come può sentirsi un ragazzo che, dopo anni di impegno e sacrifici, si ritrova tagliato fuori dal mondo del lavoro? Una vita passata ad impegnarsi, prepararsi e a migliorarsi, per poi non risultare all’altezza del lavoro per cui ha studiato tanto, e diventare solo un numero, un numero che va a far parte della terribile realtà dei giovani disoccupati: il 39,2%.

Per molti potrebbe sembrare una mera percentuale, una delle tante che ogni giorno i mass media ci propongono e ripropongono a ogni ora del giorno, ma quando si va a scavare in questa percentuale, quando ci si focalizza sui singoli giovani, sulla loro storia e sui sacrifici che hanno dovuto affrontare, il tutto diventa una vera e propria tragedia.

Tuttavia ogni giorno tantissime opportunità lavorative passano sotto il naso di questi giovani, le quali  vengono scartate e ripudiate perché ritenute degradanti, troppo modeste e mal remunerate. Eppure ogni lavoro arricchisce la persona di esperienza, un’esperienza che influisce enormemente sull’individuo, dandogli una diversa prospettiva del mondo e contribuendo alla sua crescita personale e professionale.

Ma questa crescita è priva di penalizzazioni ?

Come accennato prima, la maggior parte di queste opportunità lavorative viene scartata perché non retribuisce adeguatamente una persona, pur avendo qualifiche ben maggiori di quelle richieste e, in alcuni casi, non la paga affatto.

E ovviamente un neolaureato in medicina, per esempio, rifiuterà di sicuro la proposta di andare a lavorare come imbianchino, come badante, o come netturbino, perché la riterrà una perdita di tempo e un qualcosa di degradante.

Capita tuttavia che si presenti l’occasione di cimentarsi e approfondire il proprio settore durante un periodo di prova ma, a causa dell’assenza di stipendio, si preferisce rinunciare.

Ciò è sbagliato, perché si sta rinunciando ad un’ occasione per mettersi alla prova ed entrare in pieno nel mondo del lavoro, imparando da chi si trovava al vostro posto e che, partendo dalla gavetta, è riuscito ad emergere.

Quindi per un neolaureato è vitale fare esperienze nel mondo del lavoro, anche se non pagato, perché pur non essendo retribuito, questa esperienza lo arricchisce di un bagaglio culturale utile in futuro, il quale implementerà sicuramente le sue competenze, e le sue prestazioni.

Previous articleLavoro retribuito o lavoro gratuito?
Next articleI giovani, quale futuro?