Home Ambasciatori della Festa di Scienza e Filosofia Le indulgenze: necessità del perdono o necessità di denaro?

Le indulgenze: necessità del perdono o necessità di denaro?

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Martin Lutero, iniziatore di quella dottrina teologica che da lui stesso prese il nome (“luteranesimo”), fu un frate agostiniano e teologo tedesco vissuto a cavallo tra il XV e XVI secolo. L’inizio della sua riforma viene fatto coincidere, specificamente, con l’affissione, avvenuta il 31 ottobre 1517, delle celebri “95 tesi” sul portone della Cattedrale di Wittenberg. Le ragioni di tale pubblicazione furono molteplici e talvolta interconnesse fra loro, quali la presenza di nepotismo e simonia all’interno delle istituzioni ecclesiastiche e quindi la corruzione del clero. Causa di maggior portata e pertanto responsabile della nascita del nuovo movimento, fu, però, la questione circa le indulgenze e la relativa vendita. Al tempo, infatti, e secondo un’antica consuetudine, la Chiesa conferiva la cancellazione di una precisa parte delle conseguenze del peccato a tutti coloro che avessero fatto offerte in denaro (denominate “oblationes”), affinché queste fungessero da supporto per le opere di apostolato; una concessione che, diffusasi notevolmente, portò la Chiesa a beneficiarne oltremodo e che diventò essa stessa una sorta di commercio, anche a causa della falsa convinzione popolana secondo cui l’indulgenza liberava il fedele non solo dalla pena temporale ma anche dalla colpa. Fu proprio l’errata opinione comune e la scandalosa commercializzazione di tale pratica a fungere da pretesto di attacco contro la Chiesa del tempo e in particolar modo contro papa Leone X, che, impegnato nell’attività di costruzione della basilica di S. Pietro che richiedeva ingenti mezzi e fondi, bandì un’indulgenza speciale: la cosiddetta “indulgenza plenaria”.
Per quanto riguarda le rispettive tesi circa la questione, alcune di queste sono:

27. Predicano da uomini, coloro che dicono che, subito, come il soldino ha tintinnato nella cassa l’anima se ne vola via.
28.Certo è che al tintinnio della moneta nella cesta possono aumentare la petulanza e l’avarizia: invece il suffragio della chiesa è in potere di Dio solo.

32. Saranno dannati in eterno con i loro maestri coloro che credono di essere sicuri della loro salute sulla base delle lettere di indulgenza.
35.Non predicano cristianamente quelli che insegnano che non è necessaria la contrizione per chi riscatta le anime o acquista lettere di indulgenza.
Pertanto Lutero iniziò a predicare una visione di salvezza e penitenza del tutto differente, mediante la quale il complesso di opere e azioni degli uomini venne spogliato di quel carattere utilitaristico ad esclusivo favore dell’imprescindibilità e necessità della fede, intesa come dono da parte del Creatore ed unica garanzia di salvezza per i fedeli.
Tutt’oggi l’indulgenza è nota in campo cristiano-cattolico (ottenuta tramite confessione, comunione eucaristica e preghiera), sebbene con il tempo la Santa Sede si sia focalizzata maggiormente sulla necessità del pentimento e del perdono. D’altro canto le cosiddette “oblationes” non sono sparite, ma sono divenute offerte dipendenti dalla volontà di ciascuno. È chiaro, però, che la pratica ha perduto la sua originaria funzione di arricchimento della Chiesa, diventando, invece, la parte fondamentale di un diverso tipo di economia: quella della salvezza.

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