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Martin Lutero

1997
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Per capire i vari fattori che hanno comportato a Lutero di dare vita a questa riforma protestante bisogna partire dalle basi iniziando dalla sua gioventù.
Gioventù e formazione di Lutero:
Martin Lutero (Martin Luther), il grande riformatore tedesco, nacque il 10 novembre 1483 ad Eisleben, una cittadina nella Turingia, regione centro-orientale della Germania. Suo padre, Hans Luther, originariamente un contadino, fece fortuna come imprenditore nelle miniere di rame, mentre la madre, Margarethe Ziegler era una massaia.
Nel 1484, proprio poco dopo la nascita del piccolo Martin (primogenito di sette fratelli), i genitori si trasferirono nel vicino paese di Mansfeld, in seguito alla nomina del padre a magistrato – grazie alla rilevante fortuna acquisita – di quella cittadina. A Mansfeld Lutero frequentò la scuola di latino mentre nel 1497 si recò a Magdeburgo per intraprendere gli studi presso la scuola dei Fratelli della Vita Comune, fondati dal mistico Geert de Groote. Tuttavia Lutero vi rimase solo per un anno, andando a vivere successivamente da alcuni parenti ad Eisenach, dove risedette fino al 1501.
In quell’anno il padre lo inviò ad iscriversi all’università della città imperiale di Erfurt dove il giovane studiò arti liberali, conseguendo il baccalaureato nel 1502 e il titolo di magister artium nel febbraio 1505. E fu proprio il 1505 un anno cruciale per Lutero: secondo i suoi biografi, il 2 luglio, ritornando ad Erfurt dopo una visita ai genitori, vicino al villaggio di Stotternheim incappò in un violento temporale durante il quale fu quasi ucciso da un fulmine. Si racconta che nella tormenta Lutero, terrorizzato, fece voto a Sant’Anna che se fosse sopravvissuto avrebbe preso i voti.
LA NASCITA DEL MOVIMENTO
Gli storici fanno coincidere la data d’inizio del movimento con il 31 ottobre 1517, giorno in cui Lutero pubblicò sulla porta del castello di Wittenberg quello che è passato alla storia come il Manifesto del movimento: le 95 tesi contro lo scandalo delle indulgenze.
LE CRITICHE DI LUTERO
Tra gli aspetti della religione contro cui si scagliò maggiormente Martin Lutero vi fu la dottrina delle indulgenze, secondo cui un cristiano aveva la possibilità di cancellare una parte ben precisa delle conseguenze di un peccato (detta pena temporale), attraverso la confessione. La riforma protestante contestò tale dottrina sostenendo che essa non aveva solido fondamento nella Bibbia. Nel mirino anche la messa in latino che escludeva la maggior parte della popolazione dalla comprensione della parola di Dio. Sebbene circolassero, infatti, le traduzioni in volgare non erano mai state prese in considerazione dalla Chiesa. Martin Lutero criticò inoltre la corruzione del clero, accusandolo di nepotismo, di concentrarsi sulle attività mondane e di perseguire obiettivi politici ed economici.
LA PACE DI AUGUSTA
Con la pace di Augusta del 1555 si sancì la divisione tra cattolici e protestanti in base al principio cuius regio, eius religio, secondo il quale luteranesimo e cattolicesimo diventavano religioni di Stato soggette al volere del principe.
IL PROTESTANTESIMO OGGI
Oggi sono circa 700 milioni i protestanti nel mondo, racchiusi sotto oltre 33mila denominazioni. Le chiese più famose sono quelle dei luterani, dei calvinisti, degli anglicani, dei battisti, degli evangelisti e dei metodisti. In Italia sono almeno 750.000 i fedeli, di cui l’80% appartiene alla dottrina evangelica.

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