L’uomo vive sulla Terra da migliaia e migliaia di anni e ha sempre saputo sfruttare al meglio ciò che essa gli ha donato.
Abbiamo inventato il mulino, per utilizzare l’energia dell’acqua o dell’aria per macinare i cereali; i pannelli fotovoltaici per assorbire l’energia del sole; poi utilizziamo il carbone, il petrolio e gli altri combustibili fossili per far funzionare le macchine. Ma questi combustibili fossili, a differenza del vento, l’acqua e il sole, possono veramente migliorarci la vita? Sono veramente così indispensabili?
I combustibili fossili sono utili: loro hanno un alto livello di energia; sono facilmente trasportabili e immagazzinabili e costano poco.
Ma hanno anche delle conseguenze negative: essi infatti provocano molto inquinamento (piogge acide, surriscaldamento globale), e non sono rinnovabili. Ovviamente non possono mancare i danni relativi all’uomo che quando inala questi gas o residui, il suo corpo può riscontrare con il tempo: morte prematura, malattie respiratorie, bronchite cronica, ridotta funzione polmonare, asma aggravata.
Prima o poi finiranno e l’uomo deve rivolgersi alla natura per poter continuare ad utilizzare le macchine. Molti pensano che il Sole non sia poi così potente come sembra e che abbandonare i combustibili fossili sia come una condanna per il nostro benessere, ma tutto ciò non è vero!
Per i paesi sottosviluppati il Sole è un vero e proprio tesoro. Per esempio, Dharnai, uno dei paesi più poveri dell’India, non aveva energia elettrica, ma nel 2014 è stata costruita una microrete alimentata dall’energia solare e così per gli abitanti è iniziato un nuovo stile di vita.
Insomma, non è vero che se si abbandona il carbone, il petrolio o qualsiasi altro combustibile fossile la vita degli esseri umani può peggiorare; anzi se utilizziamo di meno queste fonti di energia, sicuramente migliorerà anche la nostra salute, quella degli animali e anche tutto il mondo. Chissà, forse, se iniziamo a costruire più pannelli fotovoltaici e pale eoliche, aumenterà anche il lavoro e l’economia.