Come ridurre la disuguaglianza economica nel mondo e in Italia
Partendo dal presupposto che la disuguaglianza tra i ricchi ed i poveri è in continua crescita, più in particolare è in crescita la ricchezza dei pochi, chiamati HNWI (High Net Worth Individuals) coloro che hanno investito almeno un milione di dollari al netto della casa, delle collezioni e dei beni durevoli, i quali si prevede aumentino considerevolmente i loro patrimoni.
Il grafico mostra le differenze in uguaglianza dei redditi tra le nazioni del mondo come misurate dal coefficiente di Gini nazionale. Il coefficiente di Gini è un numero compreso tra 0 e 1 che misura la disuguaglianza della distribuzione del reddito.
Parlando di dati si può dire che negli ultimi 30 anni il divario tra ricchi e poveri è aumentato, raggiungendo il suo livello più alto in un gran numero di paesi Ocse. Il 10% della popolazione più agiata dell’area Ocse ha un reddito medio disponibile di oltre 9 volte superiore a quello del 10% più povero, mentre negli anni ’80 del secolo scorso questo rapporto era pari a 7.
In Italia: nel 2016 la ricchezza dell’1% più ricco degli italiani è oltre 30 volte la ricchezza del 30% più povero dei nostri connazionali e 415 volte quella detenuta dal 20% più povero.
Per quanto riguarda il reddito tra il 1988 e il 2011, il 10% più ricco della popolazione ha accumulato un incremento di reddito superiore a quello della metà più povera degli italiani. E come rilevato da una recente indagine demoscopica di Demopolis per Oxfam Italia sono proprio reddito e ricchezza.
Matteo Manfredi