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IL PARADOSSO DEL BARBIERE

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Immaginiamo di vivere in un città dove vige questa legge:  tutti gli uomini devono essere sbarbati e l’unico barbiere della città rade tutti quelli che non si fanno la barba da soli. Da queste semplici premesse sorge spontanea la domanda: chi rade il barbiere?

Ci sono due possibili scenari:

1. Il barbiere si rade da solo ma questo va contro il fatto che lui rade tutti e solo quelli che non si radono da sé creando quindi una contraddizione;

2. Il barbiere non si rade , ma questo va contro la legge che dice che tutti gli uomini devono essere sbarbati. Come usciamo fuori da questo paradosso?

Questo è il paradosso del barbiere, formulato dal filosofo e logico britannico Bertrand Russel nel 1918. Con le premesse che ci vengono date risulta impossibile formulare una soluzione corretta, ma pensando  fuori dagli schemi   possiamo giungere a delle conclusioni interessanti per esempio: se il barbiere fosse una donna non avrebbe bisogno di radersi oppure se venisse cambiata la legge in modo da permettere al  barbiere e solo a lui di non essere sbarbato avremmo risolto il problema.

I commenti che sono venuti fuori si possono suddividere in circa cinque sottogruppi .  Il 20% dei commentatori  pone per assurdo che la barba non cresca. Una piccolissima parte (5%)  ipotizza che il barbiere non appartenga al paesello e quindi non  sarebbe sottoposto alla legge prevista secondo la quale nessun uomo può avere la barba. Il 30% ritiene che ci sia una variazione della legge, e solo il 5% sostiene che il barbiere non si sbarbi. Possiamo quindi constatare che la maggior parte dei commentatori (il 40%) ritiene che il barbiere sia una donna,  eliminando pertanto il problema.

Constatando le risposte dei commentatori possiamo fare alcune riflessioni: ad esempio che siamo abituati a seguire sempre un determinato schema mentale come in indovinelli come questo, ma soprattutto nella vita di tutti i giorni. La maggioranza ha sostenuto che il barbiere fosse una donna, ragionamento difficile da accettare visto che abbiamo sempre sostenuto che la medesima figura sia attribuita esclusivamente all’uomo. Infatti  esistono tutt’oggi delle figure professionali che sono automaticamente identificate come prettamente maschili o femminili, per esempio il pilota o la babysitter.

Valentina Luciani    

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