La memoria è la capacità del cervello di conservare informazioni che poi possono essere riportate alla “luce” sotto forma di ricordo. Possiamo paragonarla ad un grande archivio dal quale, all’occorrenza, recuperiamo immagini e ricordi. La memoria entra in atto quando ad esempio viviamo un’esperienza che ci ricorda un evento passato o abbiamo l’esigenza di ricordare qualcosa. Possiamo identificare la memoria in tre diversi tipi, a seconda della durata della ritenzione del ricordo: la memoria sensoriale, la memoria a brave termine, e la memoria a lungo termine.
Le informazioni contenute nella memoria sensoriale possono passare nella memoria a breve termine, che può conservarle per pochi minuti. Come le informazioni che si trovano nella memoria a breve termine possono passare nella memoria a lungo termine, dove possono venir conservate per qualche giorno o per tutta la vita. La memoria a lungo termine è suddivisa in sottotipi funzionali: memoria semantica, cioè la memoria legata alla comprensione del linguaggio; memoria episodica, la memoria relativa ad eventi; memoria procedurale, relativa alle azioni e alle procedure per eseguire comportamenti complessi. Anche la memoria a breve termine è a sua volta divisa in tre classificazioni: la memoria di lavoro, dove vengono immagazzinate le informazioni tenute in mente per uno scopo; la memoria iconica, cioè quando uno stimolo visivo, anche se terminato, continua a persistere per qualche istante; la memoria ecoica, che si verifica quando uno stimolo uditivo, anche se terminato, persiste per qualche tempo. Durante il ciclo della vita la memoria è in continuo sviluppo: nel primo anno di vita si evolve la memoria motoria, poi la memoria iconica e in fine la memoria semantica o linguistica.
Dai tre ai sei mesi di età si è già in grado di riconoscere i volti delle persone; dopo il sesto mese si è in grado di ordinare in categorie volti, oggetti e situazioni; dopo il primo anno si è in grado di riconoscere uno stimolo acquisito precedentemente; intorno ai cinque o sei anni si iniziano a raccogliere i ricordi, concettualizzarli e recuperarli quando è il momento. Il negazionismo è un fenomeno che avviene quando le persone negano categoricamente l’esistenza di un fatto storico avvenuto nel passato, come ad esempio un crimine contro l’umanità o un genocidio.
Col passare del tempo la memoria subisce un indebolimento fisiologico, come normali carenze che si possono riscontrare tra i 30 e i 40 anni e stati
patologici. Per prevenire queste carenze bisognerebbe iniziare ad utilizzare degli esercizi per la memoria. Un buon esercizio dovrebbe essere in grado di allenare contemporaneamente le diverse modalità attraverso cui ricordiamo.
Anche la stimolazione mirata dal punto di vista temporale di una particolare regione del cervello può migliorare la memoria. La stimolazione cerebrale diretta, ottenuta con l’impianto di sottili elettrodi che inviano una stimolazione elettrica continua, è uno degli strumenti già a disposizione dei neurochirurghi per cercare di rimediare alla disfunzione motoria nella malattia di Parkinson e all’insorgenza di crisi in epilessia nei pazienti resistenti alla terapia farmacologica.
La mnemotecnica è l’insieme di regole e metodi usati per memorizzare rapidamente e facilmente informazioni difficili da ricordare. Le mnemotecniche è la capacità dell’uomo di ricordare le informazioni se sono trasformate in immagini, associate ad eventi paradossali o ad emozioni consentendo così di aumentare le capacità della memoria.
Lucia Greggio