LA SITUAZIONE ATTUALE: MULTINAZIONALI
- Una multinazionale, in economia, è un’impresa che organizza la sua attività in almeno due paesi diversi (ad esempio, la cui direzione si trova in un paese, mentre gli impianti di produzione e distribuzione sono dislocati in altri paesi) costituendo di fatto un’entità sovranazionale.
- In Italia il termine “multinazionale” viene spesso usato anche in ambito giornalistico col significato di corporation ovvero di grande impresa internazionale.
- Ciò avviene attuato col fine di estendere il mercato e conseguire economie di scala, sfruttare le differenti condizioni produttive nei vari paesi. Una società quindi per risultare una società multinazionale non è necessario che abbia una quotazione in Borsa e nappure un livello minimo di vendite e di esportazioni.
LA LORO INFLUENZA
- Secondo tali criteri, la Conferenza delle Nazioni unite per il commercio e lo sviluppo (Unctad) calcolava all’inizio del 2000, 63000 società multinazionali che controllavano 690000 filiali in tutto il mondo. Un dato molto superiore rispetto al 1995, quando ne erano state riconosciute 44500 con 227000 filiali (questo dato corrisponde ad una crescita del 7% annuo e del 20% per il numero di filiali, ovvero 2.5 volte in cinque anni; questo dato è dovuto all’accelerazione delle fusioni). A questo ritmo, il mondo delle imprese sarà ben presto composto solo da filiali controllate da un numero sempre più ridotto di gruppi multinazionali.
- La loro presenza quindi ha influenzato in modo molto radicale l’andamento dell’economia, formando un grande divario tra ricchi e poveri. Il problema che ci siamo posti è:” come diminuirlo?”
LA SOLUZIONE
- È evidente che l’ineguaglianza può rappresentare una seria minaccia alla stabilità sociale e politica. Come emerso da uno studio del Fondo monetario internazionale (FMI), un maggiore equilibrio nella distribuzione dei redditi prolungherebbe gli effetti delle misure adottate dagli stati per la crescita economica più di altre variabili quali il libero scambio, bassi livelli di corruzione del governo, gli investimenti esteri e un debito estero non elevato.
- Perciò, per minimizzare (poichè eliminare è impossibile) le grandi differenze di reddito tra i proprietari delle grandi multinazionali con la popolazione media globale, sono necessarie delle riforme che limitino la loro loro crescita nell’economia, impedendo quindi la formazione di un sistema monopolistico che potrà portare a dei forti impatti economici a dispetto delle imprese e dei soggetti “più piccoli”.
- Immagine satirica che spiega in modo semplificato il sistema delle multinazionali nel mercato globale.
Stefano Paredes