Sempre più persone negli ultimi periodi cercano di alterare il proprio stato di coscienza
tramite l’uso di droghe: c’è chi le utilizza come stimolanti e chi ne fa uso per dimenticare i
guai della vita quotidiana. Ogni tipo di droga agisce in modo differente con i messaggeri
chimici cerebrali e i neurotrasmettitori.
L’uso di sostanze per uso voluttuario ha finalità diverse da quelle che avvengono nel
momento in cui si usano alcune droghe o farmaci che agiscono a livello celebrale e che
possono essere necessarie per la salute, infatti può portare a livelli di abuso. Usando
queste sostanze, l’individuo può facilmente diventare un fruitore abituale o addirittura
dipendente conducendolo o a procurarsi la sostanza in qualsiasi modo o ad andare
incontro a sintomi spiacevoli nel momento in cui l’assunzione verrà interrotta.
Non tutti diventano dipendenti dalla sostanza poiché queste ne presentano diversi rischi di
dipendenza.
Nel momento in cui si inizia a sviluppare la dipendenza, corpo e cervello si adattano
lentamente alla presenza costante della sostanza. Anche se i loro siti di azione sono
diversi, tutte portano ad una alterazione della produzione di neurotrasmettitori endogeni,
come la dopamina, coinvolti nei processi di “gratificazione” a livello cerebrale. Le sostanze
per cui si sviluppa la dipendenza vanno poi ad agire sulle vie dopaminergiche
“ingannando” il sistema nervoso che risponde come se queste fossero necessarie alla
sopravvivenza.
Tra queste troviamo le anfetamine e la cannabis. Nel primo caso si tratta di composti
sintetici che comprendono “ecstasy”. Agiscono a livello celebrale e portano al rilascio di
dopamina, che spiega gli effetti piacere, e di serotonina, responsabile del senso di
benessere e dello stato onirico.
La cannabis invece agisce sui sistemi celebrali che impegnano trasmettitori chimici molto
simili ad essa, deputati al controllo muscolare e alla regolazione della percezione
dolorifica.
Questo abuso di sostanze sta diventando un fenomeno sempre più in crescita e sembra
interessare fasce giovani della popolazione. La maggior parte dei giovani non conosce i
rischi legati all’abuso di queste droghe e decide di usarle sia per sperimentare sensazioni
di piacere sia per sentirsi a proprio agio con i coetanei. I rischi maggiori sono quelli legati
alla salute e al benessere personale oltre ad un malfunzionamento cerebrale. Per questo
motivo l’uso di sostanze, se non per scopi curativi, è sconsigliato sopratutto ai giovani che
sembrano avere effetti più gravi data la loro età.
Giada Fondacci