Nel lontanissimo 1993 usciva uno dei film più significativi e interessanti che la storia del cinema mondiale possa ricordare: Philadelphia di Jonathan Demme, una pellicola con lo scopo di sensibilizzare e di mettere a nudo la cruda realtà, i pregiudizi, le difficoltà di chi soffre di AIDS.
La storia di questa tremenda malattia inizia alla fine degli anni ’80 quando un ricercatore dell’Università della California si imbatte nelle cartelle cliniche di tre omosessuali con un basso livello di linfociti T.
Da qui questa nuova patologia mise in difficoltà tantissimi medici e solo nel 1986 venne dato un nome al virus responsabile dell’AIDS, dal comitato internazionale, HIV (Virus dell’immunodeficienza umana).
Fin dalla sua comparsa l’AIDS ha portato con sé tanti problemi sociali, economici, religiosi… soprattutto legati alla diffusione di falsi miti e scorrette notizie per destabilizzare ancora di più la situazione mondiale, dimostrazione che le notizie false non sono una creazione dell’era digitale del 21° secolo, bensì hanno radici molto più antiche.
Oggi, come apriamo internet, siamo bombardati da notizie provenienti da infiniti siti… Ma ci siamo mai chiesti quante di queste siano effettivamente espressione di dati certi e quante no?
Fortunatamente ora abbiamo a disposizione così tanti mezzi, metodi che ci aiutano a fare questa scrematura e a scindere quale siano bufale e quale no.
Tra questi metodi senza dubbio emerge il metodo scientifico di Galileo Galilei, soprattutto la fase che riguarda la ricerca, la raccolta e l’elaborazione dei dati.
Se applicassimo in maniera scrupolosa questa condizione alle notizie riusciremo sicuramente a smascherare tantissime fake news.
Sulla Sindrome da Immunodeficienza Acquisita tanti sono i falsi miti e le false credenze che circolano ancora oggi sul web e che rischiano di diffondere una cattiva informazione soprattutto per le nuove generazioni.
Oggi la rete permette facilmente, oltre che di essere ingannati, anche di informarsi per smascherare le “fake news”.
Ad esempio:
FALSI MITI | REALTÀ | |
È un problema solo degli omosessuali
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· Può colpire tutti (a prescindere dal sesso, età, orientamento sessuale).
· 41.2% dei casi sono eterosessuali, 39.0% uomini che fanno sesso non protetto con altri uomini (dati dell’Istituto Superiore di Sanità). |
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Basta solo un bacio per contrarre l’AIDS | · Non è così come hanno dimostrato con un bacio pubblico nel 1991 Rosaria Iardino (sieropositiva) e il dottore Fernando Aiuti.
· Non si trasmette con una puntura d’insetto, condividendo cibi o acqua, con una stretta di mano, MA SOLO con lo scambio di sangue infetto, di siringhe contaminate, con rapporti sessuali non protetti. · Trasmissione verticale (madre-figlio). |
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L’AIDS è scomparsa | · Falso; nel 2017 sono stati registrati ben 1.8 milioni di casi. |
Martina Radicchi