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Salviamo il mondo!

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Salve Signor Presidente della Repubblica, come ben sappiamo il nostro paese e il resto del mondo, nell’ultimo anno è stato messo alle corde da questa pandemia, ma finalmente sembra che stia arrivando la luce in fondo al tunnel. Oltre alla pandemia del coronavirus, negli anni avvenire, ci sono state problematiche molto gravi e una su tutte è il danno ambientale: dallo scioglimento dei ghiacciai fino ad arrivare alla devastazione della gran parte della foresta amazzonica, dovuta ai diversi incendi. Il nostro paese è uno dei maggior esponenti sotto il punto di vista dell’inquinamento e dello spreco.

Nell’anno del coronavirus dobbiamo dire che un lato positivo c’è stato, ovvero che lo spreco è diminuito del 12%, dovuto anche alle diverse chiusure nazionali. Diminuito sì, ma il danno è ancora elevato, sia sotto il punto di vista economico, perché “ruba” 9,7 miliardi di euro, ma anche sotto il punto di vista ambientale.
Lo spreco alimentare provoca un enorme inquinamento perché più una derrata alimentare viene buttata “a valle nella catena di produzione e commercializzazione”, maggiore è l’inquinamento ambientale che genera in termini di risorse ed emissioni, se si tiene conto del trasporto, della trasformazione, dello stoccaggio, dell’imballaggio e della preparazione. Il consiglio che si dovrebbe trasmettere è quello della consapevolezza.

Purtroppo per acquisirne c’è voluta una pandemia globale, però come si dice, “meglio tardi che mai”, sperando sia la strada per combattere questo danno sempre di più. Il nostro paese purtroppo si distingue in malo modo anche nei dati elevati dell’inquinamento, dovuti maggiormente dalle polveri sottili. I luoghi più colpiti dell’Italia sono le grandi città, tutto questo per colpa dell’elevato traffico, delle aree industriali con stabilimenti di vari tipi, alle navi nei porti, alle combustioni di biomasse e via dicendo.

L’inquinamento sarà un danno che si porterà avanti nel tempo, perché alcuni soggetti che lo producono sono essenziali, ma questo non significa che non si può diminuire. Ad esempio, passando all’elettrico nell’ambito dello spostamento automobilistico. Dobbiamo capire che il dono più grande che abbiamo è la nostra terra e dobbiamo accudirla, non distruggerla, ognuno facendo la sua parte.

CRISTIANO MIECCHI
3c I.T.E. F. Scarpellini (Foligno)

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