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TEMPO

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“Il tempo è relativo, il suo unico valore è dato da ciò che noi facciamo mentre sta passando.” -Albert Einstein.

“Misurate ciò che è misurabile e rendete misurabile ciò che non lo è.” -Galileo Galilei.

“Gli eventi prima del Big Bang non sono semplicemente definiti, perché non c’è modo di misurare ciò che è successo. Dal momento che gli eventi prima del Big Bang non hanno conseguenze osservative, si può anche escluderli dalla teoria e dire che il tempo è iniziato col Big Bang” -Stephen Hawking.

Per iniziare questo elaborato vorrei porre delle domande:

1. Che cos’è il tempo?

2. Sappiamo che è misurabile, ma è oggettivo?

3. Come viene misurato?

4. Il tempo effettivamente esiste?

Partirei dal rispondere alle varie domande attraverso dati e teorie forniteci dagli stessi fisici.

Nell’Enciclopedia Treccani la definizione data di tempo è “La nozione di tempo è legata a quella di cambiamento, in particolare di moto (successione di eventi spazio-temporali relativi a un corpo mobile)”

Il che all’effettivo non dà una definizione di Tempo in sé e per sé, ma ne descrive solo la condizione di esistenza, sarei dunque restio ad arrogarmi il diritto di dare una definizione effettiva del termine.

Il tempo è considerato una semiretta la cui origine coincide con il Big Bang e la misurazione di esso avviene attraverso i secondi, indicati anche con “, ed un secondo è calcolato in base a quanto tempo ci mette la luce a compiere una distanza di 2,99109metri.

È inoltre sbagliato definirla una grandezza oggettiva, questo perché? Perché in presenza di corpi di massa molto grande il tempo scorre in maniera diversa: questo viene affermato e provato da Albert Einstein con la dimostrazione della teoria della Relatività Generale, in quanto questo sostiene che i fattori che possono modificare la percezione che si ha del tempo sono la velocità a cui si muove il corpo e la curvatura del tessuto spazio-temporale che questo esercita, anche più comunemente definita forza di gravità.

Possiamo dunque affermare che il tempo esiste? Rispondere a questa domanda non è affatto semplice, infatti i fisici di tutto il mondo ancora si interrogano su questo argomento. Il tempo da solo non avrebbe significato, come descritto prima dall’Enciclopedia Treccani, infatti, il tempo ha significato solo nella situazione nella quale si verifichi un mutamento.

La questione della mutabilità dell’Universo, o per meglio dire dell’Essere, in relazione al Tempo, viene affrontata molto bene da Parmenide di Elea, un filosofo vissuto a cavallo tra il VI ed il V secolo a.C. Secondo Parmenide tutto ciò che esiste si trova all’interno di una sfera, chiamata Essere, mentre tutto quello che non è Essere viene chiamato Non Essere e non essendo non si può né pensare e dunque non se ne può parlare.

Riguardo al Tempo, nell’Essere Parmenideo questo non esiste perché se esistesse dovrebbe essere in relazione con un mutamento, tuttavia l’Essere non può mutare perché diventerebbe qualcosa che non è Essere, il che si risolverebbe in un paradosso. A sostegno della sua tesi Parmenide (o meglio, Zenone, altro filosofo che si dedicherà a dimostrare la teoria Parmenidea dell’Essere tramite paradossi e semplificazione attraverso miti ed esempi) afferma che quello che noi percepiamo come cambiamento in realtà non è che una mera illusione dei sensi.

Il Tempo dunque esiste? Per definire l’esistenza di un qualcosa dovremmo dimostrare che questa sia innegabilmente presente per tutti ed allo stesso modo, caratteristiche che il Tempo non rispetta dato che lo stesso scorrere di esso è percepito in maniera diversa da corpi che si trovano in situazioni diverse o che hanno caratteristiche diverse; inoltre è una dimensione che può essere percepita solo attraverso una mutazione, tuttavia è dimostrabile che la mutazione di qualcosa non sia semplicemente un’illusione come sostenuto da Parmenide? Ebbene la risposta a tutte queste domande risulta essere negativa, il che ci porta a dover considerare il Tempo come qualcosa di effettivamente inesistente, un qualcosa di solo apparente.

Raffaele Leopaldi, III A Scienze Umane, Liceo Sesto Properzio

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