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Non abbiamo tempo per pensare al tempo

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L’esistenza dell’uomo nel corso del tempo ha subìto molti cambiamenti, è divenuta frenetica, ricca di impegni e attività di svago quotidiane, che tengono occupate le persone in tutte le ore della giornata. Il vero problema di quest’ultima, oggi più che mai, è il tempo.

L’analisi del concetto di “tempo” ha prodotto un enorme numero di riflessioni e di teorie, creando al riguardo posizioni alquanto variegate. Un grande problema, forse realmente irrisolvibile, è legato al fatto che “il tempo” coincide con quello del soggetto ed inoltre
presenta, da sempre, diverse facce, a volte nette e precise, altre sfumate e confuse. Facce diverse, eppure tanto interconnesse che quasi trenta secoli di indagine filosofica e quattro di indagine scientifica non sono riusciti a risolvere.


Possiamo distinguere due principali accezioni di tempo: il tempo della fisica, rivoluzionato dalla scienza del ‘900, che ha creato una vera e propria frattura tra il linguaggio scientifico e quello filosofico e il tempo del senso comune.
Tante problematiche che emergono ogni giorno sono spesso questioni futili, che utilizziamo per non affrontare il vuoto che ci circonda e che ci porta ad impegnarci in attività spesso
inutili, che hanno come unico scopo quello di “ammazzare il tempo”, uccisione che però si rivela controproducente; infatti tenersi occupati e distrarsi è lo stratagemma perfetto impiegato per non pensare all’angoscia che verrebbe prodotta da una riflessione sul tempo,
con cui non riusciamo a reggere il confronto.
L’ammazzare il tempo porta ad alienarsi, a compiere azioni e vivere abitudini che ormai non siamo più in grado di abbandonare.


Fa paura paragonare la propria esistenza alla finitezza così come all’eternità e l’unico modo per allontanare da noi l’inquietudine è quello di tenere la nostra mente impegnata in azioni
che fingiamo siano necessarie alla nostra vita, ma che in realtà sono solo una copertura; la natura stessa dell’uomo lo porta a voler controllare tutto ciò che lo circonda, tuttavia questo non è possibile con il tempo, in quanto non è in grado di gestire il suo scorrere inesorabile. Misurarlo è un modo di fingere di averne il controllo, di poterlo gestire in tutte le sue sfaccettature, ma proprio il bisogno di stabilire un’unità di misura mostra lo stretto legame che intercorre fra il tempo e la vita dell’uomo.
È necessario tornare a svolgere con pienezza le attività realmente indispensabili per la crescita umana, cominciando a ridurre gli impegni che sono solo “ammazza tempo”, fermandoci a riflettere e assaporando lentamente il silenzio che ci circonda.


Concentrarci su noi stessi fino a non distinguere nient’altro che i nostri pensieri non significa sprecare tempo prezioso, ma renderci conto di quanto fugace esso sia e del suo grande valore per la nostra vita.
Grazie per l’attenzione,

Giulia Proietti Boriani del Liceo Sesto Properzio,classe 4BS

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