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Memoria

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La memoria è la capacità del cervello di conservare informazioni, ovvero quella funzione psichica volta all’assimilazione, alla ritenzione e al richiamo, sotto forma di ricordo, di informazioni apprese durante l’esperienza o per via sensoriale. La sua primaria importanza sta nel fatto che non esiste alcun tipo di azione o condotta senza l’ausilio della memoria. Essa, assieme all’elaborazione, al ragionamento, all’intuizione e alla coscienza, si può considerare come una delle basi che rendono possibile la conoscenza umana. Si possono classificare vari tipi di memoria in base a due criteri:

-la persistenza del ricordo;

-il tipo di informazioni memorizzate.

Dal punto di vista psicologico la memoria è influenzata da elementi affettivi, come emozione e motivazione, oltre che da elementi riguardanti il tipo di informazione da ricordare. Questa funzione psichica si delinea come un processo legato a molti fattori, sia cognitivi che emotivi. Il processo mnestico non deve essere considerato come un semplice “immagazzinamento” di dati in uno spazio mentale statico ma come un percorso dinamico di ricostruzione e connessioni di rappresentazioni. La memoria nel corso della vita va incontro a modificazioni. Dopo un periodo di sviluppo in età infantile, si assesta e si perfeziona in età adulta, per poi mostrare i primi segni di decadenza all’inizio della vecchiaia; al di là di ciò, la perdita dei ricordi o le dimenticanze si sperimentano a tutte le età. La curva dell’ oblio di Ebbinghaus, suggerisce che dimentichiamo in fretta le informazioni subito dopo averle memorizzate e che è proprio lo scorrere del tempo a far aumentare la capacità dei nostri ricordi di resistere all’oblio. Alcune ricerche sperimentali, confermano l’ipotesi della perennità delle tracce mnestiche, che gradualmente verrebbero “sepolte” dalle tracce più recenti, allontanandosi dal livello della coscienza ma senza scomparire. Dall’ altro lato è innegabile che la memoria si nutre anche di oblio, poichè la sopravvivenza in una realtà ricca di stimoli richiede un continuo lavoro di selezione dei “vecchi” ricordi per “fare spazio” a nuove conoscenze.

Valentina Di Donna

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