La disoccupazione rappresenta ormai un problema cruciale in tutto il mondo: è una delle cause della crisi economica.
Dopo la crisi del 2007 del continente americano, infatti, nel 2008 in Italia il PIL (prodotto interno lordo) è diminuito dell’1,2%: lo stato non è stato più in grado di crescere ed è iniziato un lungo periodo di impoverimento, alternando momenti di “stagnazione” e momenti di vera e propria recessione.
Un livello di disoccupazione così elevato è preoccupante non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello psicologico.
La gente senza lavoro tende infatti a sentirsi inferiore e non meritevole.
Secondo una ricerca effettuata dall’ISTAT (Dicembre 2016), l’istituto nazionale di statistica, il tasso di disoccupazione in Italia dei giovani con un età compresa tra 15 e i 24 anni supera il 40%.
Un italiano su tre è disoccupato: Una delle tante cause è lo sviluppo della tecnologia e l’introduzione di nuovi macchinari. Questo causa infatti una drastica riduzione del lavoro dell’uomo.
Chi riesce ad affermarsi nel mondo del lavoro, spesso ha un profitto inferiore del dovuto.
I datori di lavoro non sono ben accetti ad ammettere nuovi lavoratori nelle loro aziende, e non ne vengono create di nuove a causa dell’alta tassazione che comporterebbe il progetto di esse.