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Gli orologi atomici e la misura del tempo

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La misurazione degli intervalli di tempo ha rappresentato uno sviluppo significativo per la scienza e per la cultura umana.
L’esigenza di realizzare uno strumento in grado di dividere i diversi momenti della giornata, e poi dei mesi, ore, minuti e secondi, è sempre stata sentita dall’uomo sin dall’antichità; all’inizio si misurava il tempo in una maniera piuttosto semplice, misurando la lunghezza dell’ombra proiettata dal corpo, con la meridiana.
Tuttavia ancora oggi la misura del tempo resta qualcosa avvolta in un sottile velo di mistero in quanto siamo in presenza dell’accelerazione di gravità e dunque effettuare una misurazione assoluta del tempo non è ancora del tutto possibile.
L’oscillazione degli elettroni in un atomo possono avvenire a milioni di miliardi di volte e quindi gli atomi, che sono i costituenti della materia, diventano i nostri oscillatori che ci consentiranno di realizzare orologi sempre più precisi, appunto gli orologi atomici.

L’uomo nell’antichità, come ho già detto aveva la necessità di misurare anche grossolanamente il tempo per motivi pratici, per mera sopravvivenza;
ora credo si sia giunti a un livello successivo, a un bisogno successivo.

Il tempo è la dimensione nella quale si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi.
L’uomo tenderà sempre a migliorarsi, a ricercare la perfezione, un modo per sfiorare l’eternità, ed è con la scoperta di ogni miliardesimo di secondo che potrà tentare di farlo.

Inoltre la precisione temporale è fondamentale per effettuare delle scoperte scientifiche e per demolire o cerficare altre preesistenti.
Ed è proprio questo che si potrà raggiungere, a mio parere, una precisione tale da poter svelare numerose verità in svariati campi.

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