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Matematica: linguaggio universale dei popoli

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La matematica si può accostare ad una definizione:vita. Tale materia è parte integrante dell’ambiente che ci circonda,in quanto essa assume varie forme e strutture,le quali sono interpretabili mediante la conoscenza di specifiche formule. La terminologia, deriva dal greco (máthema), traducibile con i termini “scienza”,”conoscenza” ed “apprendimento”. Da essa sono state sviluppate e create ulteriori materie inerenti all’ambito matematico le quali hanno contribuito ad una maggior comprensione della realtà oggettiva.

La matematica risulta essere un linguaggio che è in grado di accumunare le differenti culture all’interno del nostro geoide terrestre,in quanto essa si è sviluppata nelle varie zone geografiche,offrendo risultati egualitari in contesti sociali e temporali differenti gli uni dagli altri. La sua origine è ignota,in quanto non ha un’ età d’inizio;erroneamente si può reputare che essa sia nata dopo l’espansione dell’universo,più comunemente conosciuta come “Big Bang”.Tale modello cosmologico non indica una creazione ma bensì uno sviluppo riguardante l’estensione dell’universo,il quale è formato da una catena di materia ambientale con una struttura ben specifica con base matematica. Si può definire che la nostra amata terra,conseguentemente nata al fenomeno evolutivo dell’universo,abbia recepito ed inglobato tale linguaggio planetario,partendo da una base iniziale ed universalmente pre-esistente. Al seguito degli albori dell’estensione,nonostante la datazione di 4,54 miliardi di anni fa,il nostro pianeta stellare ha dato origine alle prime forme di vita solo 2,7 miliardi di anni fa,ma nessuna di esse possedeva la capacità di comprendere in maniera razionale e scientifica una realtà basata su linguaggio numerico e dimensionale a causa di un ancor acerbo stadio evolutivo.

Successivamente all’ andamento cronologico,2.500.000 anni fa prenderanno vita le prime forme di colui che sarà in grado di comprendere il significato della matematica: l’uomo. L’età della Pietra indica l’origine dell’individuo umano,inizialmente dotato d’una intelligenza abilitata solo per la costruzione di oggetti rudimentali. Da tali avvenimenti,si può comprendere come egli avesse dovuto ricombinare degli elementi con il fine di trarne altri,impiegando in maniera pratica dei principi che a seguito sarebbero stati decodificati mediante delle formule matematiche.Le prime scoperte paleontologiche sono state riesumate in un caverna del Sudafrica,la quale era ricoperta da incisioni e raffigurazioni geometriche risalenti a 70.000 anni fa.Un’esempio d’oggetto creato con un fine ricombinante e codificante è l’Osso d’Ishango,datato circa 20.000 a.C ,rinvenuto dall’esploratore Belga Jean de Heinzelin de Braucourt durante un’esplorazione nell’attuale RPD (Repubblica Democratica del Congo).Siamo in pieno paleolitico superiore quando l’oggetto fu creato con uno scopo ben preciso:sviluppo di un sistema numerico.Sulle tre colonne presenti sono indicate delle tacche le quali,secondo ricerche scientifiche e teoriche,indicherebbero un’organizzazione tale da suggerire dell’iniziali operazioni aritmetiche.

Le prime nozioni della matematica ci sono giunte dall’India e risalgono al periodo 3000 a.C.,le quali avevano una funzione di frazioni decimali,tali da creare dei rapporti di strade disposte secondo angoli retti e figure geometriche,quali:rettangolo,parallelepipedo,botte,cilindro e cono.Le forme di scrittura riportate su testi antichi,risalgono al periodo egiziano dagli anni 2000 a.C-600 a.C.Inizialmente,la numerazione egiziana,fu concepita per registrare le conquiste belliche,misurare il livello dell’acqua del Nilo e lo studio della costruzione delle piramide mediante l’osservazione di coloro che avevano il compito di tendere le corde con lo scopo di spostare le varie basi piramidali .Tra i più antichi testi della matematica egiziana,ritroviamo il papiro di Mosca,concepito come una storia con scopo ricreativo,rivelando in verità un fine geometrico riservato per la costruzione di un tronco di piramide. Gli egizi,riconoscevano la matematica come uno strumento di conoscenza della natura circostante.

Tale affermazione è riportata sul papiro Rhind,un manuale d’istruzione dedicato all’aritmetica e alla geometria,il quale recitava: “Metodo corretto di entrare nella natura, conoscere tutto ciò che esiste, ogni mistero, ogni segreto”. Con il passare dei secoli,la matematica ha assunto un ruolo fondamentale per la creazione e nascita di materie inerenti,alcune delle quali hanno contribuito ad una rivoluzione nel sapere del genere umano. La stessa fisica , biologia, statistica, ingegneria e quant’altro si possono definire “figlie” della matematica,in quanto esse utilizzano formulazioni per scoprire il significato dei fenomeni naturali,al fine di stabilirne leggi e principi. L’economia,per riportare in forma scritta tutto ciò che avviene all’interno di una società basata sullo scambio di beni e servizi,utilizza dei principi matematici. Anche la musica o la poesia utilizzano forme metriche simili a quelle matematiche. Base portante dell’attuale società è l’informatica .Quest’ultima è presente in ogni mezzo comunicativo moderno a nostra disposizione e possiede la caratteristica di effettuare continui scambi d’informazioni e dati in maniera anche globale. Essa si può definire la disciplina in grado di integrarsi adeguatamente all’interno della vita di ogni individuo,offrendo a chiunque la possibilità di accedervi e trarne profitto.

Tale “madre universale” ha profondamente influenzato il genere umano,offrendo l’opportunità di decifrarla ed interpretarla per fini evolutivi alla nostra intelligenza e razionalità .Può sorgere una domanda a seguito di tali affermazioni: perché solo noi esseri umani siamo stati in grado di scoprire,comprendere e decodificare tale linguaggio? L’inizio della terra indica una tappa,la creazione delle prime forme di vita un’altra;mentre l’uomo ? Si può definire la nascita del genere umano,dotato di raziocinio ed intelligenza superiore,come l’introduzione ad una nuova era? L’essere umano possiede la qualità di essere intellettualmente superiore alle altre creature terrestri,riuscendo a compiere delle vere e proprie epopee capaci di trasformare la visione del mondo. Oltre a distinguersi per un fattore intellettuale,l’uomo è in grado di sviluppare una coscienza,la quale è composta dalla consapevolezza che il soggetto ha di sé e del mondo esterno con cui si rapporta, della propria identità e dell’insieme delle attività interiori.

Sigmund Freud, creatore della psicoanalisi,reputava la coscienza una qualità della mente umana,in grado di sviluppare forme di soggettività, autoconsapevolezza e conoscenza di fattori esterni. Proprio per tali caratteristiche,reputo che il genere umano abbia rappresentato l’inizio di una nuova era, in grado di comprendere la realtà a tempo debito,attraverso principi di decodificazione matematica. D’altronde,l’uomo è nato “solamente” 2.000.000 d’anni fa e ciò che si sta scoprendo attualmente apre gli occhi d’innanzi a piccole o grandi realtà quotidiane e future. La matematica come viatico dell’ avvenire.Sorge un dubbio:arriverà il momento in cui l’essere umano,dopo essere stato in grado di scoprire l’ambiente circostante,indagherà anche sul perché egli ha avuto tale ruolo ? Io lo credo fermamente ma solo il tempo potrà fornirci delle risposte.

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