Home Ambasciatori della Festa di Scienza e Filosofia Lettera aperta alla dott.ssa Claudia Bordese

Lettera aperta alla dott.ssa Claudia Bordese

2647
0

Cara Claudia Bordese,

le scrivo perché sono molto interessata alla conferenza “Ti amo in tutte le specie del mondo: alla scoperta delle strategie riproduttive dei viventiche lei terrà il giorno 15 aprile.

Infatti, il tema di questo incontro mi ha incuriosita sin dall’inizio.

Penso che scoprire in che modo gli animali si rapportano fra loro, anche in fatto di riproduzione, possa aiutarci a scoprire qualcosa in più anche su di noi.

Ci siamo evoluti molto, ma, in fondo, siamo animali, e dentro di noi sono rimasti sempre, nel corso dei secoli, istinti tipici animaleschi.

Lei si occupa di etologia e quindi studia i comportamenti dei diversi animali nei loro habitat e penso che questo sia molto affascinante ed interessante.

Ho letto a riguardo alcuni articoli sul suo sito Pop Biology ed anche le cosiddette “chiacchierate”, che mi hanno subito interessato anche per la chiarezza e la semplicità con cui sono state scritte.

Ho scoperto così molti nuovi fatti riguardo agli animali.

In particolare mi ha molto colpita la chiacchierata con il titolo “Odori e baci”.

Sapevo già che un fattore che influisce molto nella scelta del partner è l’odore, sia per gli uomini e che per gli animali, ma non sapevo che ci indicasse proprio con chi è meglio dare vita a nuovi individui.

In sostanza, quindi, è l’odore che ci fa innamorare di un individuo.

E l’innamoramento scaturisce, inconsciamente, dal volere di continuare la specie.

Riguardo a questo ho una domanda: è possibile che l’amore, inteso come l’attrazione per il carattere del partner oltre che per il suo aspetto fisico e come volere il suo bene e la sua felicità, sia l’evoluzione di un inizialmente unico desiderio sessuale?

Ossia, può essere vero che l’amore, non inizialmente insito nell’uomo, sia nato successivamente, scaturendo dal desiderio sessuale, con l’unico scopo di rendere la riproduzione qualcosa di molto più piacevole e ripetibile?

Avevo letto alcuni articoli riguardo a questa teoria, la quale mi aveva molto incuriosita ma, a dir la verità, anche un po’ sconvolta.

Lei che cosa ne pensa?

Grazie per la sua attenzione, sono impaziente di assistere alla sua conferenza.
Saluti

Costanza Proietti

Risposta della dott.ssa Claudia Bordese

Cara Costanza,

grazie per la tua bella lettera, curiosa e stimolante.

La riproduzione è l’atto vitale per eccellenza, che definisce e guida i comportamenti di tutti gli organismi viventi, e noi esseri umani non siamo esenti dalla sua influenza.

L’amore non è una nostra prerogativa, se con questa potente parola vogliamo racchiudere tutti quegli atteggiamenti e comportamenti che ci legano, a volte in maniera indissolubile, a un partner con cui desideriamo condividere l’esistenza e la cura della prole.

E’ proprio questa la chiave di tutto. Alla conferenza “Ti amo…in tutte le specie del mondo” (grazie in anticipo per la tua preziosa presenza!) scoprirai che in natura il successo dell’esistenza non è dato dal benessere materiale – soldi, posizione, potere – ma dal benessere dei figli, e che tutte le volte che la loro sopravvivenza richiede la presenza di entrambi i genitori, l’evoluzione ha modellato specie monogame, stabili, fortemente legate, noi potremmo dire “innamorate”.

Ecco allora forse cos’è l’amore: un legame reso solido e duraturo dal desiderio non tanto di un effimero appagamento sessuale, quanto di assicurare e garantire un futuro ai propri geni.

Innumerevoli sono le strategie messe in atto dalle diverse specie per raggiungere questo obiettivo, e tra i tanti stratagemmi c’è anche la comunicazione tramite messaggeri chimici, i feromoni, per la ricerca del partner più adatto, proprio quell’”odore” che nei mammiferi – ma non solo – gioca un ruolo così importante.

Ma di questo, e molto altro, riparliamo venerdì alla conferenza.

Ti aspetto, dunque, e intanto ti saluto caramente.

Claudia Bordese

Previous articleScienza e Filosofia sulla conoscenza della verità
Next articleLettera aperta al dott. Andrea Grignolio