“Quando anche il ricordo è scomparso,
rimane solo una contentezza vaga e delusa,
come quella di chi,
lasciata andare una farfalla meravigliosa,
rimane con un po’ di polvere d’oro sul dito”
Questo passo, forse versi di una poesia, circolava tra i banchi del mio liceo… qualche annetto fa.
Non si adatta perfettamente allo stato d’animo attuale, perché il ricordo dei giorni di “Festa” è ancora appagante e vivissimo, ma certo esprime la sottile malinconia che ci pervade nel vedere le aule del Laboratorio di Scienze Sperimentali non più affollate di studenti al lavoro e non più cariche di quella tensione organizzativa e culturale, tanto ambita e così parimenti temuta, in attesa dell’evento.
Sì, è vero, i riflettori della ribalta si sono spenti, il tono abbassato e tutto al confronto appare dimesso.
Una pausa inevitabile dopo tante emozioni e non pochi affanni, ma sicuramente uno stacco necessario per razionalizzare, sedimentare e maturare intenti.
Ben altre sono infatti le luci che si possono accendere negli occhi e nella mente di chi alla scienza e alla cultura si rivolge con interesse e curiosità, ma soprattutto ben altro è lo stimolo che può essere attivato e promosso nei nostri ragazzi, cercando di superare le barriere del timido pudore o della sfrontata sicurezza che spesso, da bravi adolescenti, loro stessi pongono.
Il loro indefinibile potenziale è certamente enorme e, come tale, una ricchezza collettiva assoluta per cui, cercare di instaurare una relazione significativa nel loro processo educativo, facendoli interfacciare con le tematiche e le personalità di rilievo di “Festa”, con quelli che sono i mezzi a loro più attuali e consoni, è un piacevolissimo dovere, oltreché totalmente legittimo e gratificante.
Perciò continueremo con gli stessi dubbi e incertezze, cercando un confronto operativo più serrato, con la stessa volontà ed entusiasmo, per poterci raccontare ancora…
…con un po’ di polvere d’oro sul dito
Maria Stefania Fuso