A mia opinione, pur non essendo molto gratificante, è di gran lunga meglio lavorare anche sapendo di non essere pagati piuttosto che non lavorare affatto.
I motivi sono molteplici e il primo di questi è il fatto di sentirsi più utile per la società.
In secondo luogo, un giovane, che spera di ottenere in futuro un posto lavorativo che gli garantisca guadagno (e quindi anche soddisfazione personale), lavorando e stando a contatto diretto con il mondo del lavoro, può “coltivare” questa speranza in modo migliore di un giovane che non lavora affatto.
Inoltre il periodo passato a lavorare “a gratis” può essere interpretato come un “corso di preparazione” al lavoro, e questo stimola il giovane ad impegnarsi nel suo compito. Rimanendo sul concetto della preparazione emerge il terzo motivo e quello che secondo me è il più concreto, ovvero, un giovane che ha lavorato per diverso tempo pur non essendo pagato, se in futuro trovasse lavoro lo saprebbe svolgere con maggior efficienza di chi non ha mai lavorato.
Questo accade sia nel caso in cui il giovane andrà a svolgere lo stesso lavoro che faceva prima di essere stipendiato, sia nel caso in cui trovasse un lavoro del tutto diverso. Perché?
Nel primo caso, ovviamente, il giovane riuscirà a svolgere la sua funzione meglio di chi non ha mai lavorato dato che ha svolto quel lavoro gia per diverso tempo e non ha bisogno di un ulteriore formazione, mentre l’altro giovane dovrà prima “imparare a lavorare”.
Nel secondo caso, come nel primo, il giovane con alle spalle un periodo lavorativo, ammesso che trovasse un lavoro completamente differente da quello che aveva svolto finora, sarà comunque più avvantaggiato del giovane che non ha mai lavorato, dal momento che è più abituato a stare in un contesto lavorativo e quindi riuscirà ad ambientarsi al suo lavoro con più facilità.
Inoltre, un giovane che ha faticato per arrivare ad ottenere un certo lavoro, dovrebbe accettarlo anche se non venisse stipendiato, anche per il solo fatto di non vedere i suoi studi buttati al vento e magari sperare che un giorno questo gli porti profitto e quindi di sentirsi realizzato.
Concludo quindi dicendo che ogni giovane dovrebbe accettare di lavorare pur sapendo di non essere pagato perché è comunque uno stimolo personale a impegnarsi in qualcosa.