L’umanità è abituata alle sfide: ha conquistato gli oceani e lo spazio, si è adattata a vivere in ambienti ostili sopportando ciò che la Natura imponeva. Si è così ben adattata che adesso è lei a condizionare l’ambiente e così, la sfida tra l’uomo e la Natura è diventata una sfida dell’umanità con se stessa. I cambiamenti climatici di origine antropica ne sono una prova. L’uomo ha immesso tonnellate e tonnellate di sostanze inquinanti nell’atmosfera e ha determinato l’effetto serra che sta causando cambiamenti climatici catastrofici. Inquinamento, siccità, inondazioni e altri disastri sono le prove che dobbiamo affrontare. Questa battaglia deve essere combattuta ogni giorno, perché le nostre scelte di vita quotidiana hanno un impatto sul pianeta.
La scienza può aiutarci, ma siamo noi cittadini comuni che dobbiamo seguire e valorizzare le idee più innovative. Se preferissimo al rombo di un motore a scoppio tradizionale il crepitio di un motore elettrico, eviteremmo di inquinare l’aria che respiriamo e quella delle generazioni future. I giovani erediteranno un mondo plasmato dalle scelte che noi facciamo oggi. Uno degli errori consiste nella incapacità di occuparci oggi del futuro: una miopia che ci impedisce di orientarci verso il prossimo. La sfida è quella di superare le nostre paure. Noi giovani possiamo spingere la società verso comportamenti ecologici e sostenibili, possiamo scegliere di sostenere le aziende e le associazioni che tutelano l’ambiente naturale e possiamo diffondere l’idea che consumare meno è meglio. Se riusciremo a rinunciare alla cultura dell’usa e getta e se avremo fiducia nella scienza e nella tecnologia, capaci di sostituire le risorse non rinnovabili con energie pulite e “infinite”, come l’energia eolica, l’energia geotermica e quella solare, allora potremo arrestare il cambiamento climatico. L’idea può spaventare, perché si tratta di un mutamento culturale forte: la scienza deve avere come scopo la salute dell’umanità, non la sua ricchezza. I cittadini devono pensare a sé stessi, ma anche alle generazioni future e la natura deve diventare la nostra casa, non una nemica.