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Innovazione ed ambiente

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Oggigiorno sentiamo in continuazione parlare dei cambiamenti climatici, del riscaldamento globale e di associazioni in lotta contro il consumo dei carburanti fossili e di tutto ciò che comporta l’inquinamento.

Iniziamo con il parlare dei cambiamenti climatici: Molti dei parametri che influenzano il clima sono in lento,ma continuo mutamento tanto che il clima di per sé, non è mai sempre statico, ma è sempre alla ricerca di un nuovo equilibrio all’interno del sistema climatico.
Negli ultimi 150 anni però , la comunità scientifica ha iniziato ad accostare il termine cambiamento con la parola clima, riferendosi non più a cambiamenti climatici naturali, ma dovuti alle azioni di antropizzazione dell’uomo. In particolare secondo l’Intergovernmental Panel on ClimateChange, “Oggi il riscaldamento del sistema climatico è inequivocabile, e, dal 1950, molti dei cambiamenti osservati sono senza precedenti. L’atmosfera e gli oceani si sono riscaldati, la massa di neve e ghiaccio è diminuita, il livello del mare è aumentato, e soprattutto sono aumentate le concentrazioni di gas ad effetto serra”. Per questo il cambiamento climatico rappresenta una delle maggiori sfide che l’umanità dovrà affrontare nei prossimi anni. I rischi per il pianeta e per le generazioni future sono enormi, e ci obbligano ad intervenire con urgenza.

Effetto serra: La Terra come tutti sappiamo è circondata dall’atmosfera, uno strato di gas molto sottile, ma estremamente attivo. Esso è trasparente alla radiazione proveniente dal sole e opaca alla radiazione emessa dalla superficie della Terra. Quindi gran parte della radiazione emessa dalla superficie della Terra viene catturata dall’atmosfera e di nuovo emessa in tutte le direzioni, in parte anche verso la superficie della Terra. Ciò spinge più in alto l’equilibrio tra energia entrante ed uscente e aumenta la temperatura del pianeta. L’effetto serra è dunque un effetto naturale ed estremamente importante: grazie ad esso la temperatura media della Terra ha il valore attuale di circa dieci gradi sopra zero. È un particolare decisivo: a venti gradi sotto zero come sulla Luna, che è priva di atmosfera, non si avrebbe acqua liquida sul pianeta, ma solo ghiaccio. Gli oceani, i fiumi, la vita, così come noi la conosciamo, devono quindi la loro possibilità di esistenza all’effetto serra.

Ma allora come mai oggi l’effetto serra risulta essere un problema? Il problema sta nell’aumento dei gas responsabili dell’effetto dovuto alle varie attività umane, in primo luogo troviamo l’anidride carbonica (CO2). A causa dell’uso di combustibili fossili, la concentrazione di andride carbonica è passata negli ultimi 50 anni da un livello di 310 parti per milioni in volume (ppmv) a 380 ppmv. Questo livello è il più alto degli ultimi 440.000 anni e l’aumento risulta essere drastico per molti esseri viventi nella Terra.

Il problema e le conseguenze: L’aumento delle concentrazioni di gas serra in atmosfera, come abbiamo visto, è la maggiore causa dell’intensificazione dei fenomeni legati al così detto cambiamento climatico che hanno enormi conseguenze sul pianeta e sulla nostra vita. Questi fenomeni si possono riassumere attraverso alcuni dati facilmente misurabili.
Eccoli: 1) aumento della temperatura del pianeta: dal 1861 ad oggi la temperatura media della Terra è aumentata di 0.6°C e di quasi 1°C nella sola Europa. Gli scienziati prevedono per i prossimi decenni un ulteriore aumento della temperatura tra 1,4 e 5,8°C.
2) aumento nella frequenza e nell’intensità di eventi climatici estremi: non ci sono ancora dati scientifici dimostrabili sul lungo periodo, ma pare che una conseguenza dei cambiamenti climatici possa essere l’aumento di eventi catastrofici. Potrebbero verificarsi lunghi periodi di siccità, piogge improvvise e di straordinaria intensità, alluvioni, ondate di caldo e di freddo eccessivo. I cicloni tropicali potrebbero essere potenziati dall’aumento delle piogge violente, dei venti e del livello del mare. Molti di questi fenomeni eccezionali stanno diventando ordinari, almeno negli ultimi 10 anni
3)aumento del rischio di desertificazione: un quarto della superficie terrestre è a rischio desertificazione e già oggi l’inaridimento riguarda circa il 47 per cento delle terre emerse, caratterizzate da carenza di piogge e da alte temperature. La regione più interessata è l’Africa, con il 73 per cento delle terre coltivate che subiscono degrado e desertificazione, ma altre aree in Asia, America Latina e nord del Mediterraneo sono degradate o minacciate. Neanche alcune zone di Paesi sviluppati, come Stati Uniti e Russia, sfuggono all’avanzata del deserto
4)diminuzione dei ghiacciai e delle nevi perenni: fin dal 1980, il significativo aumento della temperatura terrestre ha portato alla recessione dei ghiacciai sempre più rapida e onnipresente, in modo così forte che alcuni ghiacciai sono scomparsi completamente, e l’esistenza nel mondo di un gran numero di quelli rimasti è minacciata, tanto che oggi quasi 9 ghiacciai su 10 si stanno sciogliendo. In regioni come le Ande nel Sud America e l’Himalaya in Asia, la scomparsa dei ghiacciai avrà un potenziale impatto sulle risorse idriche. Il ritiro dei ghiacciai montani, particolarmente nel Nord America occidentale, Asia, Alpi, Indonesia e Africa, e nelle regioni tropicali e subtropicali del Sud America, è stato utilizzato per fornire prove qualitative in merito all’aumento delle temperature globali fin dal XIX secolo
5) crescita del livello del mare: il sostanziale ritiro attuale e l’accelerazione del tasso di recessione dal 1995 di un certo numero di ghiacciai possono prefigurare l’innalzamento del livello marino, producendo un effetto potenzialmente drammatico sulle regioni costiere di tutto il mondo. Negli ultimi 100 anni il livello del mare è aumentato di 10-25 cm e sembra che possa aumentare di altri 88 cm entro il 2100.
6) perdita di biodiversità: molte specie animali non saranno in grado di adattarsi a questi rapidi cambiamenti climatici. Gli studiosi, infatti, hanno stabilito che gli ecosistemi sono in grado di adattarsi solo a cambiamenti pari a 1°C in un secolo. Tra gli animali più a rischio troviamo gli orsi polari, le foche, i trichechi e i pinguini
7)diffusione delle malattie: sembra che il cambiamento climatico possa favorire la diffusione di malattie tropicali come la malaria e la dengue. Infatti, le zanzare che portano queste malattie, si stanno spostando verso nord, dove la temperatura è in aumento. Inoltre, l’aumento di temperatura favorisce l’inquinamento biologico delle acque, facendo proliferare organismi infestanti.
Greenpeace:Con circa tre milioni di sostenitori in tutto il mondo, Greenpeace è uno dei più grandi movimenti ambientalisti del mondo. Greenpeace si ispira ai principi della nonviolenza; è indipendente da qualsiasi partito politico; non accetta aiuti economici né da governi né da società private e si finanzia esclusivamente con il contributo di singoli individui che ne condividono gli ideali e la missione.
Infine anche a parere personale bisogna cercare di cambiare la mentalità moderna indirizzandola nel progresso tecnologico rivolto verso l’uso di energie rinnovabili con lo scopo di difendere l’ambiente visto che ci viviamo ed è casa nostra. Il problema più grande è riuscire a eliminare le grandi multinazionali che sfruttano i carburanti fossili per enormi guadagni giornalieri. Quindi oltre a investire enormi capitali sulle ricerche militari sarebbe meglio investirli nelle energie rinnovabili per preservare tutti gli esseri viventi sulla Terra compreso noi stessi.

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