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Innovazione ed ambiente

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Come tutti sappiamo tra i problemi più gravi che affliggono il mondo intero ai giorni nostri vi sono i cambiamenti climatici che hanno iniziato a manifestarsi sin dalla seconda metà del IXX secolo con effetti già molto evidenti:
– aumento della temperatura del pianeta, infatti a partire dal 1860 la temperatura media della Terra si è innalzata di 0,6°C e si pensa che per la fine del secolo essa aumenterà tra 1,4°C e 5,8°C
– diminuzione dei giacchiai e delle nevi perenni con un conseguente aumento del livello del mare. Negli ultimi 100 anni nove ghiacciai su dieci si sono gradualmente sciolti, cosa che ha comportato un innalzamento medio del livello del mare di circa 10-25 cm
– aumento della frequenza e dell’intensità di eventi climatici estremi, come lunghi periodi di siccità, ondate di caldo e di freddo eccessive, alluvioni.

Tutto ciò e altro ancora è prevalentemente dovuto all’eccessiva emissione dei gas serra prodotti da attività umane che causano l’innalzamento della temperatura terrestre. In primo piano vi è la CO₂ (anidride carbonica) emessa dalle industrie, dai produttori di elettricità e dalla combustione di carburanti fossili delle automobili e anche di altri mezzi di locomozione.

Negli ultimi decenni, però, si sono iniziate ad utilizzare le così dette energie rinnovabili, cioè quelle fonti di energia che si rigenerano e non sono esauribili, come l’energia eolica, solare, idroelettrica ecc. Purtroppo le energie rinnovabili non sono ancora così ampiamente utilizzate in tutto il mondo come i combustibili fossili, ma per permettere un loro maggiore impiego vi sono associazioni internazionali, come Greenpeace, che operano per creare una politica ambientale basata sul rispetto e sulla difesa dell’ecosistema.

Un esempio è il caso di Lampedusa, infatti sulla piccola isola siciliana è stato installato sul tetto dell’edificio comunale un intero impianto fotovoltaico che permette agli abitanti dell’isola di risparmiare circa 200 000€ e inoltre eviterà l’immissione nell’atmosfera di circa 300 tonnellate di CO₂.

Grazie a questo esempio possiamo capire quanto le energie rinnovabili siano una validissima soluzione ai combustibili fossili e come esse ci aiutino a proteggere il nostro pianeta. Il problema è che, a volte, vi è la sensazione di percepire come una certa ostilità verso il loro utilizzo. Infatti, pur essendo noto a tutti il problema dei cambiamenti climatici, fino ad ora non è stata presa una netta presa di posizione riguardo i problemi ambientali da parte dei governi dei principali paesi del mondo.

Io credo che il vero problema non sia legato al pensiero secondo il quale abbandonando l’uso dei combustibili fossili si debba rinunciare ad una parte del nostro benessere, ma più che altro penso che dietro e tutto ciò vi siano principalmente gli interessi di grandi multinazionali in tutto il mondo che preferiscono speculare e non badare agli effetti prodotti sull’ambiente dalle loro aziende invece che adottare dei metodi per diminuire l’impatto ambientale. Ma pensiamo anche alle grandi aziende che producono petrolio o carbone o gas, un definitivo stop nell’impiego di questi combustibili o anche semplicemente un preciso limite nel loro utilizzo si tradurrebbe, nei fatti, in un grave danno economico o nella cessazione della loro attività.
Quindi dal mio punto di vista la paura di andare incontro a un futuro fatto di risorse rinnovabili risiede principalmente nei vertici dell’economia mondiale e in parte anche nei governi che non andrebbero mai contro gli interessi delle grandi multinazionali. Naturalmente con ciò non intendo dire che non si siano fatti dei passi in avanti, anzi, penso che la nostra generazione abbia iniziato a prendere più sul serio il problema dei cambiamenti climatici e che, grazie anche ad alcune associazioni come Greenpeace, siano aumentati i tentativi e anche l’uso di fonti di energia rinnovabili. Quindi in poche parole penso che finalmente si sia iniziato a pensare più al nostro futuro invece che concentrarsi semplicemente sul presente.

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