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Cosa è la memoria e perchè si verifica il negazionismo?

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MEMORIA

Ti sei mai chiesto cos’è un ricordo? Dove vengono memorizzate le informazioni che
apprendiamo? Come riusciamo a richiamare alla mente ciò che memorizziamo?
La memoria non funziona come tutti noi pensiamo, non è un deposito nel quale noi
mettiamo tutti i ricordi delle azioni che abbiamo fatto e le foto dei nostri ricordi e
restano lì fissi pronti per essere ricordati quando necessari, al contrario noi
reinterpretiamo e diamo significati diversi continuamente a situazioni o eventi simili
a quelli che stiamo vivendo e che sono accaduti nel passato, il fatto di
reinterpretarli ci aiuta appunto a ricordarli. I ricordi vengono continuamente
ricategorizzati, cioè caricati continuamente di significati sempre nuovi, di nuove
tonalità emotive. Questo è indispensabile perché se non fosse così l’evento che gli
ha originati scomparirebbe dai nostri ricordi. Il fatto che i ricordi cambino e
assumano tonalità diverse a seconda dell’evento del presente con cui vengono
messi in relazione non ci deve né stupire né scandalizzare, l’importante è che i
ricordi non vengano dimenticati nel passato, questo dimenticarli genera una sorta
di angoscia che non riusciamo a spiegarci ed a superare.

NEGAZIONISMO

Il negazionismo è una corrente pseudostorica che consiste nel revisionare i fatti
storici negando avvenimenti storici accertati, nega contro ogni evidenza il fatto
storico stesso. Spesso i negazionisti non accettano tale etichetta e in taluni casi
accusano la storiografia che essi stessi negano: così ad esempio chi nega
l’Olocausto cerca di essere accreditato come revisionista.

LEGGE CONTRO IL NEGAZIONISMO

In alcuni paesi (Austria, Belgio, Germania) è reato la negazione del genocidio del
popolo ebreo, mentre in altri (Israele, Portogallo, Francia e Spagna) viene punita la
negazione di qualsiasi genocidio. Norme antinegazioniste sono state introdotte
anche nella legislazione di Australia, Nuova Zelanda, Svezia, Lituania, Polonia,
Repubblica Ceca, Slovacchia, e Romania. In genere è prevista come pena la
reclusione, che in alcuni paesi può arrivare fino a dieci anni. Nel 2007 le Nazioni
Unite hanno approvato una risoluzione statunitense che “condanna senza riserve
qualsiasi diniego dell’Olocausto e sollecita tutti i membri a respingerlo, che sia
parziale o totale, e a respingere iniziative in senso contrario”.

GIUSTA O SBAGLIATA?

Gli storici hanno fatto un appello contro la legge che istituisce il reato di
negazionismo. La riflessione che loro ci portano a fare è molto importante e non
vuole stabilire se sia giusto o sbagliato negare fatti storici come l’olocausto,
ovviamente è sbagliato, la loro preoccupazione sta nel fatto che un giudice non
possa giudicare in quali casi la legge vada applicata e in quali no e dettando
queste leggi si rischia di fomentare i negazionisti e di dare loro una visibilità
maggiore di quella che hanno. Inoltre, esistono già gli strumenti di legge per
impedire e punire le attività di chi istiga alla violenza, fomenta il razzismo e crea un
clima di odio etnico o religioso o denigra le vittime.

Davide Cattafesta

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