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Lettera aperta

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Gentile professore Giorgio Vallortigara,
sono una studentessa di quarto Liceo Scientifico, quest’anno mi sono interessata molto all’argomento della biologia inerente alla struttura e funzioni del cervello ed ho deciso di partecipare al corso delle Neuroscienze che ci era stato proposto dalla nostra insegnante di Chimica e Biologia.
Mi hanno molto affascinato tutti i processi che avvengono alla base della nostra capacità cognitiva, in particolare la velocità con cui l’informazione, tramite la rete di connessione dei neuroni, viene trasmessa, e la risposta immediata che il sistema nervoso centrale riferisce al nostro corpo.
Soprattutto mi ha incuriosita il meccanismo involontario, del quale la nostra mente non ne è consapevole, attraverso cui il nostro corpo riceve tutti questi stimoli, sia interni che esterni, che poi vengono rielaborati in maniera automatica dal cervello.
Ho deciso di scriverle perché, venendo a conoscenza dai miei professori dei suoi studi nell’ambito delle Neuroscienze, volevo chiederle se sarà mai possibile, grazie a sviluppi successivi, abbattere la distinzione che si viene a creare tra la nostra funzione visibile, cioè la mente, e l’apparato fisiologico che le sta dietro, ovvero il cervello.
La ringrazio per l’attenzione.
Cordiali saluti

Margherita Ragnacci

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