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Una catena senza fine

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La storia della scienza si occupa degli esperimenti che hanno permesso l’avanzare del progresso scientifico. Per scienza si intende un sistema di conoscenze ottenute tramite ricerche, organizzate secondo procedimenti metodici, con lo scopo di motivare l’accadere di fenomeni naturali, che non forniscono tutte le risposte all’essere umano, il quale prosegue nella ricerca, spinto dalla curiosità. Platone sosteneva che la scienza fosse più valida rispetto alle opinioni, in quanto lavorava su ragionamenti costituiti dal principio di causa-effetto. Per Aristotele invece, la scienza è una conoscenza dimostrativa, in quanto va alla ricerca delle quattro cause di un oggetto, che non può essere diverso da come si presenta. La scienza non può essere costruita dalla semplice constatazione dei fatti, ma è necessario ragionare, osservare, paragonare e giudicare.

Proprio grazie alla potenza del ragionamento, Democrito scoprì che tutta la realtà è costituita da atomi che si muovono nel vuoto, inteso come spazio. Queste particelle sono dotate di movimento eterno e differenti tra loro per le caratteristiche quantitative, qualitative e oggettive. La parola stessa ne indica l’indivisibilità e in quanto tale le si reputano particelle elementari, protagoniste della costruzione della materia, e quindi di tutto ciò che ci circonda. Si aggregano, si trasformano, portano alla vita e alla morte di tutto ciò che esiste. Tutte le cose sono combinazioni di atomi, così come l’uomo è una realtà materiale, all’interno della quale l’anima differisce dal corpo solo per le caratteristiche oggettive di ogni singolo atomo. Per Democrito la scienza deve occuparsi degli aspetti misurabili ed è dominata da un processo matematico svolto dalla natura stessa. La vita e la morte si susseguono senza alcuna fine, in quanto sono processi meccanici dati dal movimento degli atomi. Negare il finalismo tuttavia, non significa credere nella casualità. ma piuttosto in un “preordine” di tutte le cose “che furono, che sono, che saranno”, come sostenne lo stesso Leucippo, fondatore della scuola atomistica e maestro di Democrito. Egli affermò che “niente accade per caso, ma tutto avviene per una ragione e per necessità”, sottolineando così l’importanza della natura che agisce e opera attraverso le leggi di causa-effetto. Democrito, suo allievo, fu particolarmente noto per il principio di conservazione della materia e dell’energia, “nulla è creato dal nulla né si distrugge dal nulla”. Nonostante ciò è importante dire che le sue idee sono il frutto di una deduzione razionale e non il risultato di una indagine scientifica, come sarebbe stato invece da Galileo in poi. Il progredire della scienza è fatto di alti e bassi, ripensamenti e novità, essa non va alla ricerca della verità ma della certezza, di un modello che funzioni e che riesca a decifrare la realtà. Le certezze di ieri non sono quelle di domani, e queste ultime non saranno le certezze del futuro. Una catena temporale che fa capo al continuo scontro tra passato e presente, con l’unico scopo di dare senso allo scorrere degli eventi e migliorare il futuro dell’uomo.

L’atomo di Democrito era particolarmente diverso da quello di oggi, in cui si identifica una struttura formata da un nucleo, da elettroni, protoni e neutroni. Quest’ultimo non subisce alterazioni nelle reazioni chimiche, all’interno delle quali risiede un grande accumulo di energia. In passato si pensava che l’atomo, come dice la parola stessa, fosse indivisibile, e per questo motivo base costitutiva di tutta la realtà. Con il tempo si scoprì che gli atomi non sono indivisibili ma divisibili e formati a loro volta da particelle ancora più piccole, che dominano la creazione di ogni cosa che è parte del mondo. Solo i quark esistono spontaneamente in natura e si pensa che fossero presenti già da dopo il Big Bang.

La scienza che cambia, evolvendosi e mutando in continuazione, ci dimostra come nemmeno le cose più certe e dimostrate persistano, ma possano cambiare, in base ad un ripensamento del passato per dar vita al presente e al futuro. Fin quando la scienza non troverà il punto da cui tutto ha avuto inizio a partire dalla vita stessa, probabilmente non si fermerà mai, procedendo nella ricerca dall’immensamente grande all’immensamente piccolo.

Saida Gharrad

 

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