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Fake news vs Zuckerberg

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Gentilissima Dott.ssa Nardone,
essendo una persona che passa parte del suo tempo sui social network, reputo l’oggetto del suo contributo alla IX edizione della Festa Scienza e Filosofia di Foligno, relativo alle fake news diffuse tramite Internet, un tema di sicuro interesse ed attualità.
 A tal proposito è recentissimo l’editoriale pubblicato da Mark Zuckerberg (fondatore e amministratore delegato di Facebook Inc.) sul “The Washington Post” lo scorso 29  marzo, dove tra le quattro priorità che traccia, oltre alla salvaguardia della privacy e alla trasportabilità dei propri dati tra diversi provider e fornitori di servizi, evidenzia proprio la necessità di legittimare i contenuti presenti sulla Rete, anche a protezione di corretti processi di elezioni democratiche.
È proprio su questi ultimi due temi che si intelaia la necessità di gestire in modo migliore e contrastare le notizie infondate e non veritiere, a volte finalizzate a mere attività economiche scaturite dai click e dai likes, ed altre volte tendenti a manipolare la realtà dei fatti e strumentalizzare gli orientamenti politici dei frequentatori dei social network. Zuckerberg si appella alla necessità di standardizzare anche a livello sovra-governativo le metodologie per contrastare la diffusione di fake news, non potendolo affidare a delle policy aziendali che, se pur pubbliche e trasparenti, non possono garantire un corretto livello di democraticità ed imparzialità di giudizio.
Lei, come considera l’intervento di Zuckerberg a tal proposito, viste anche le critiche che i suoi prodotti Facebook ed Instagram ricevono in termini di violabilità delle informazioni personali e della privacy ed allo stesso tempo di globalità, visto il superamento del miliardo di utenti online al mese? La soluzione può arrivare veramente ed esclusivamente da una normativa governativa, oppure sono le stesse società che traggono profitto da tali strumenti divulgativi, che dovrebbero investire per creare in tutti gli utenti e cittadini una corretta cultura per poter riconoscere le notizie vere e contrastare in questo modo le fake news?

La ringrazio dell’attenzione, auspicando un suo parere su quanto sopra esposto.

Giorgia Rossi

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