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Il movimento e la velocità della luce

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Zenone di Elea fu un filosofo appartenente alla scuola eleatica il quale elaborò quattro argomenti contro il movimento che erano: il primo detto “dello stadio”, il secondo “di Achille e della tartaruga”, il terzo “della freccia” e il quarto “delle masse nello stadio”. Tra questi l’ultimo è quello che più si addice all’argomento trattato nell’articolo ovvero “il movimento e la velocità della luce”, in quanto Zenone qui afferma che: “ In uno stadio, un punto mobile si sposta con una certa velocità e simultaneamente con una velocità doppia, a seconda che sia rapportato a un punto immobile oppure a un punto che si muove alla sua stessa velocità ma in senso contrario”.

Per far comprendere meglio tutto ciò viene utilizzato l’esempio dei tre treni A,B,C che si trovano su binari paralleli e i treni A e B si muovono alla stessa velocità di 100km orari ma in direzioni opposte, mentre il treno C è immobile; quindi la velocità del treno B è 100 km orari se si paragona al treno C che è fermo e di 200 km orari se paragonata al treno A che si muove in senso opposto. Questo argomento delle masse nello stadio ha portato a sostenere che Zenone ha anticipato la teoria della relatività di Einstein, ma con la sola differenza che ciò che per Einstein è realtà per Zenone è un PARADOSSO.

Parlando quindi di movimento e velocità, si può spiegare la velocità della luce.

La velocità della luce è una costante fisica, cioè la luce si propaga nel vuoto sempre alla stessa velocità qualunque sia la velocità e la direzione del corpo che emette luce. Ha il valore di 299792458 m/s e si indica con la c ed è presente anche nell’equazione di Einstein ? = ??2.
Questa velocità è stata determinata dall’astronomo Ole Rømer nel 1676 osservando il moto di Io, una delle lune di Giove.
Rømer osservò che questa luna compiva un’orbita completa intorno a Giove impiegando tempi diversi in base alla distanza della Terra da Giove; a questo punto l’astronomo formulò la tesi che la differenza era dovuta alla velocità della luce, la quale se non è infinita deve impiegare un certo tempo per giungere da Giove alla Terra, quando la Terra è più lontana impiega più tempo.

Bisogna dire però che prima di Rømer, Galileo Galilei aveva fatto un esperimento per determinare questa velocità, che consisteva nel calcolare il tempo che la luce impiegava ad arrivare da un punto all’altro poste due lanterne alla distanza di un miglio, però quest’esperimento portò ad un risultato immisurabile con gli strumenti a sua disposizione.
Concludendo si può dire che non esiste cosa più veloce nell’universo della luce, in quanto secondo Einstein ogni oggetto aumenta la sua massa quanto più velocemente si muove, cioè l’energia che spinge un oggetto si trasforma quasi tutta in massa.

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