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Signor Tempo

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Che cosa sarebbero i rapporti umani senza il tempo? Ci poniamo continuamente quesiti sull’esistenza umana ma non facciamo mai riflessioni su che cosa sarebbe questa senza il tempo. Ci accorgiamo che il tempo passa attraverso la scansione in ora, prima e poi. Anche i verbi sono scanditi in tempi, presente, passato e futuro. Ma sappiamo veramente a cosa serva? 

Il tempo serve per creare e instaurare nuovi rapporti che siano umani o semplicemente materiali. 

Antoine de Saint-Exupéry nel suo libro più famoso, “Il piccolo principe” disse “È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante” racchiudendo in una sola frase un concetto importantissimo per l’uomo: il tempo che dedica a qualcuno. Soffermandoci sul tempo possiamo capire due cose fondamentali su di esso: che è semplice spenderlo ma difficile conquistarlo, non lo si può acquistare né tanto meno prendere, è qualcosa che ci viene dato e lo dobbiamo usare tutto perché non si può tornare indietro dopo aver visto cosa accade nel presente. Ci pentiamo delle nostre scelte e ragioniamo con i “se” e con i “ma”, e di certo facendo così è semplice ma poco funzionale da mettere in pratica. Tornando alla citazione di Saint-Exupéry il tempo è utile davvero se lo spendiamo dedicandolo a qualcuno di importante per noi e così facendo lo rendiamo effettivamente tale perché ha compiuto il suo dovere nel giusto modo. In un periodo storico come questo dove le giornate che passano sembrano vuote e solitarie, dobbiamo renderci conto di come possiamo investire il nostro tempo per aiutare il prossimo coltivando la “rosa” della speranza. 

Comunque il tempo è qualcosa di ignoto, di astratto, di preciso ma al tempo stesso impreciso. Sappiamo una cosa però che per misurarlo abbiamo un oggetto universale per tutti: l’orologio. È tutta una questione di matematica, scienza e astronomia, motivo per cui ci sono molte domande e dubbi al riguardo ma poche risposte univoche. Sarebbe bello sapere perché una giornata è composta da ventiquattro ore anziché trenta, e perché dodici siano dedicate al giorno e altrettante alla notte. Mi piace pensare che qualcuno un giorno abbia deciso che l’uomo, o qualunque altra creatura terreste, avesse bisogno di passare del tempo in compagnia e da solo, per prendersi i giusti spazi e soprattutto i giusti tempi. Credo di certo che le spiegazioni mitologiche e fantasiose siano più belle di quelle matematiche e scientifiche, fantasticare su chi sia stato il “Signor Tempo” e perché abbia deciso di essere così importante nella vita dell’intero mondo. Abbiamo mai fatto caso che il tempo passa per tutto e non per tutti? Sì tutto, anche gli oggetti, le piante e gli animali con la stessa scansione e ciclicità, senza compromessi o favoritismi, ma tutto alla stessa maniera. 

Tante domande con altrettante risposte anche fantastiche, magari senza un senso logico ma piuttosto sentimentale che arriva dritto dal cuore, che anche lui sente lo scorrere del tempo grazie ai battiti più o meno intensi in base alle emozioni e sensazioni provate da suo padrone. 

Azzurra Campagnacci IV A Scienze Umane, Liceo Sesto Properzio

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