Home Ambasciatori della Festa di Scienza e Filosofia GIOVANI : I SOCIAL TRA COMUNICAZIONE ED EPIDEMIOLOGIA

GIOVANI : I SOCIAL TRA COMUNICAZIONE ED EPIDEMIOLOGIA

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L’evoluzione dei sistemi di comunicazione nel tempo ha subìto dei processi di trasformazione legati all’adozione di nuove forme di tecnologia.
Nell’ultimo decennio ha sicuramente influito l’innovazione derivante dall’introduzione di apparati come smartphone e tablet, e l’abbassamento dell’età di primo acquisto di questi, ormai scesa sotto i 10 anni.
Allo stesso tempo ha preso piede tra i giovani anche l’utilizzo dei social network, che è diventato il mezzo di comunicazione per eccellenza.
Gli eccessi e talvolta gli abusi di tali utilizzi hanno fatto accendere i riflettori su tali comportamenti anche dal punto di vista epidemiologico.
Infatti anche il Centro Nazionale di Ricerche osserva il fenomeno con i propri ricercatori, tra i quali la Dott.ssa Sabrina Molinaro che evidenzia “l’utilizzo di Internet non letto come tempo che si passa davanti al telefonino piuttosto che davanti al computer, ma come l’utilizzo dei social network, quando i social network rischiano di diventare qualcosa di alternativo alla reale vita sociale”.
Non possono comunque passare inosservate le statistiche, che a livello globale indicano il tempo medio online trascorso quotidianamente da un teenager superiore alle 4 ore, prevalentemente dedicato alla ricerca di proprie foto e stories da pubblicare, likes e followers.
La pervasività del fenomeno è anche espressa dal numero di download dell’applicazione Instagram, la più usata dalla “Generazione Z”(i nati dopo il 2000), che ha superato il miliardo di utenti attivi mensili. Come testimonia il grafico sottostante, negli ultimi anni questo numero ha subito un incremento notevole, passando dai soli 90 milioni di inizio 2013 al miliardo di metà 2018.


Tutto questo denota sicuramente la necessità di un innalzamento del livello di attenzione su come oggi i giovani utilizzano il loro tempo online e come stanno evolvendo le forme di relazione verso gli altri.
Siamo sicuri che la prevalenza di tutto questo tempo trascorso online non sia tempo sottratto ad un’amicizia o ad un rapporto tradizionale molto più proficuo per il processo di crescita e maturazione di questi giovani?

Giorgia Rossi

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