Home Ambasciatori della Festa di Scienza e Filosofia Per un giovane disoccupato sarebbe meglio lavorare gratis o non lavorare affatto?

Per un giovane disoccupato sarebbe meglio lavorare gratis o non lavorare affatto?

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Un sacco di persone che sono depresse non sono altro che un corpo e una mente che dicono: ”Ho bisogno di lavorare”. (anonimo)

Il lavoro rende liberi, non è soggettivo l’ambito che si sta analizzando. Il lavoro è parte della concezione umana già dalla preistoria. Chi non ha un posto fisso non si sente realizzato e come ha specificato il sociologo Domenico de Masi, senza un impiego si è limitati sia dal punto di vista della realizzazione della propria persona ma in termini più generali dal punto di vista della socializzazione stessa.

Senza un lavoro non si ha un’identità, si sta con le mani in mano aspettando il cosiddetto “colpo di fortuna” che non arriva, in quanto senza volontà, coraggio e sacrificio non si possono ottenere i risultati così tanto desiderati.

Secondo la ISTAT il tasso di disoccupazione in Italia è stabile al 12%, mentre il 37,9% è il tasso di disoccupazione giovanile.

Giovani senza futuro, costretti a dover farsi mantenere ancora dai propri genitori, senza speranza, non a caso molti di loro diventano tossicodipendenti o altri addirittura scelgono la via più facile, quella del suicidio.

Arrivare ad un gesto così estremo non è altro che un silenzioso grido di aiuto, un’accusa alla società, allo Stato italiano, che non è riuscito ad aiutarli.

Gridi inutili, in quanto non esiste un destino, non esiste la fortuna, esiste la volontà, la volontà di lottare, di raggiungere traguardi notevoli, diventare indipendenti, trovare il proprio posto nel mondo.

Questo è quello che dovrebbero fare tutti i giovani, trovare il proprio posto nel mondo, che esso sia retribuito o no, che sia un lavoro che dia soddisfazione a livello economico o no.

Senza il lavoro l’uomo perde la dignità, perde la concezione della vita e del sacrificio.

Perde se stesso e perde la cosa più bella che ci è stata donata, la libertà di scegliere.

 

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