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La memoria

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Fin da sempre la memoria e quindi anche il ricordo di fatti già successi o di avvenimenti importanti è stato fondamentale per la nostra vita e per le relazioni con gli altri individui.
Nella sua definizione più ampia la memoria è la capacità del cervello di conservare informazioni, ovvero quella funzione psichica o mentale volta all’assimilazione, alla ritenzione e al richiamo, sotto forma di ricordo, di informazioni apprese durante l’esperienza o per via sensoriale. Per la conservazione dei ricordi il nostro cervello non ha un luogo preciso ma esistono un gruppo di strutture interne come si può vedere dalla foto.
Ognuna di queste zone ha una funzione ben precisa : infatti i lobi frontali aiutano ad immagazzinare e a richiamare i ricordi, i lobi parietali sono responsabili di gesti semplici, nei lobi occipitali è localizzata la memoria visiva, dai gangli basali e dal cervelletto dipende il ricordo delle abitudini e delle abilità motorie , il lobo temporale ospita i ricordi a lungo termine mentre l’amigdala è il centro in cui si formano i ricordi di eventi che suscitano emozioni. Il circuito della memoria parte dai sensi che captano un informazione, gli impulsi nervosi la trasportano nelle zone specializzate della corteccia celebrale dove rimane per qualche secondo ed in caso di necessità è disponibile per un uso immediato. Da qui si coordina il suo utilizzo in altre parti della corteccia e nel giro di pochi secondi, l’ippocampo e altre aree dei lobi temporali mediani cominciano la codifica ed il filtraggio scartando ciò che è di scarso interesse. Poi, l’ippocampo e le aree circostanti trasformano la memoria a breve termine in memoria a lungo termine. L’ippocampo fissa i ricordi ma non li conserva e quindi i ricordi sono dispersi nel sistema di connessioni neurali. Infine il lobo frontale ha il compito di riunire i ricordi per poi inviarli alla conoscenza. Questo è il normale funzionamento del nostro cervello nel dare vita alla nostra memoria, ma a volte il processo non funziona. La perdita di memoria può essere causata da diversi fattori. Uno di questi è un morbo terribile, il morbo di Alzheimer. Questa malattia è dovuta ad una distruzione dei neuroni causata da una proteina (beta-amiloide). La malattia è accompagnata da una forte diminuzione di acetilcolina nel cervello ovvero di un neurotrasmettitore fondamentale per la comunicazione tra neuroni e quindi per la memoria e ogni altra facoltà intellettiva.
Dal punto di vista opposto del malfunzionamento bisogna segnalare come ci siano degli atleti della memoria. Il loro “sport” è quello di ricordare sequenze lunghissime di parole , simboli o numeri . Molte di queste persone attribuiscono le loro capacità straordinarie all’uso del ” metodo dei loci ” introdotto da Cicerone. Questo metodo consiste nell’afferrare i pensieri per mezzo delle immagini e afferrare l’ordine per mezzo dei luoghi. Praticamente Cicerone cercava dei percorsi all’interno di spazi che lui conosceva , identificava in ciascun percorso una dopo l’altra delle stazioni e associava ad ognuna di esse le immagini che doveva ricordare. La memoria è una funzione essenziale che tendiamo a dare per scontata e della sua importanza ci accorgiamo solo quando non funziona bene , mentre invece si può e bisognerebbe allenarla ogni giorno come dimostra da secoli il ” metodo dei loci”.
Laura Piccotti
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