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La memoria nel sistema nervoso

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La memoria è una delle capacità che ha il cervello, ovvero quella psichica o mentale che permette di conservare informazioni, apprese durante l’esperienza o per via sensoriale, sotto forma di ricordo. La memoria è presente, a vari livelli, in tutti gli esseri animali; la sua importanza primaria sta nel fatto che non esiste alcun tipo di azione condotta senza memoria. 

 

 

 

 

 

 

Dal punto di vista fisiologico, nel sistema nervoso è l’ippocampo che seleziona le esperienze che dovranno poi essere memorizzate a lungo termine in corteccia. Le varie informazioni sensoriali necessarie per costruire un ricordo (stimoli visivi, uditivi, ecc.) vengono elaborate in modo separato nelle aree di corteccia dedicate e vengono poi inviate alla corteccia perippocampale, cioè varie aree di corteccia limitrofe all’ippocampo. Queste aree trasmettono poi le informazioni all’ippocampo, che ha il compito di metterle in relazione tra loro per costruire un ricordo unico dell’episodio e di inviare poi tale ricordo alla corteccia temporale, dove sarà immagazzinato a lungo termine.

All’inizio tutti abbiamo dei collegamenti “standard” e geneticamente determinati, ma l’esperienza plasma il cervello di ognuno di noi, modificando il modo in cui i neuroni dialogano tra loro. Se non fosse così non avremmo nessun tipo di personalità. Tutte le sensazioni che arrivano dal mondo esterno vengono codificate da specifici recettori che traducono le varie forme di energia in energia elettrica, cioè il linguaggio dei neuroni. L’impulso viaggia attraverso le fibre nervose e viene trasmesso di neurone in neurone attraverso le sinapsi.

Come si fa a riutilizzare l’ippocampo per un nuovo ricordo? Esiste il processo “long term depression” (LTD), il quale permette che le sinapsi possano essere influenzate da una nuova attività. L’ippocampo è come una lavagna: quando questa si è riempita di scritte esse vengono cancellate e la lavagna può essere riutilizzata.

Ci sono due meccanismi di immagazzinamento delle informazioni, uno per la memoria a breve termine (MBT ) e uno per la memoria a lungo termine (MLT ). Nelle memoria a breve termine si verifica un rapido deterioramento delle informazioni, mentre la memoria a lungo termine conserva le informazioni in modo stabile. L’informazione che arriva alla MBT, se non è oggetto di attenzione, comincia subito a cancellarsi anche se, mediante una ripetizione, può essere restaurata. L’informazione viene conservata nel cuscinetto di ripetizione finché non è trasferita nella MLT o finché non è rimpiazzata da una nuova.

La rievocazione immediata di un’informazione può mancare perché non è stata trasmessa alla memoria a lungo termine. Questo spiega perché, secondo la psicologia, dei ricordi appaiono rimossi: tali ricordi sono inaccessibili perché la loro presenza sarebbe inaccettabile per il soggetto a causa dell’ansia o dei sentimenti di colpa che potrebbero attivare . Non sono perciò scomparsi, ma il subconscio evita che le associazioni necessarie si formino.

Bisogna sottolineare, infine, come spesso gli individui colpiti da amnesia non dimenticano tutto, solo degli elementi personali. Ciò avviene spesso per un trauma emotivo al quale l’amnesia permette di sfuggire. Spesso poi parte di tali ricordi riaffiora quando vengono evocati dalle giuste associazioni.

Melissa Dragoni

 

 

 

 

 

 

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