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Memoria psichica e memoria storica

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La nozione di “memoria” è molto ampia e si presta a molteplici trattazioni disciplinari. Per la psicologia la memoria è quella funzione psichica che ci permette di riprodurre nella mente l’esperienza passata (immagini, sensazioni o nozioni), di riconoscerla come tale e di localizzarla nello spazio e nel tempo. E’ la capacità dell’individuo di conservare tracce della propria esperienza passata e di servirsene per entrare in rapporto con la realtà presente e futura. La psicologia cognitiva dimostra inoltre che la memoria interviene in tutti i processi mentali: la percezione, l’attenzione, l’apprendimento e il pensiero.
Esistono infatti più memorie: quella sensoriale, a breve e a lungo termine.
La “memoria sensoriale”, basata appunto sui sensi, trattiene per pochi attimi un’elevata quantità di informazioni e rende possibile la percezione della realtà. Ha caratteristiche diverse a seconda dei sensi coinvolti.
La “memoria sensoriale visiva”, della quale generalmente non siamo consapevoli, ci permette di ricordare cose o immagini viste anche per pochi istanti.
La “memoria sensoriale uditiva” dura circa due secondi e ha un’importanza fondamentale nella comprensione del linguaggio verbale. Le parole sono costituite da un insieme di suoni e una persona non è in grado di identificare una parola prima di averne udito tutti i suoni.
La “memoria a breve termine” trattiene le informazioni per un breve spazio di tempo (qualche decina di secondi), dopodiché tali informazioni scompaiono. Può contenere contemporaneamente solo poche unità di informazioni: nell’individuo adulto, circa sette, con qualche variazione a seconda delle caratteristiche del materiale da ricordare. Le informazioni presenti in essa, se non vengono trasferite nella memoria a lungo termine, sono destinate a scomparire.
La “memoria a lungo termine” può essere paragonata a un archivio, di capacità quasi illimitata, dove sono conservate tutte le esperienze e le conoscenze acquisite nel corso della vita, oltre a quelle che fanno parte del nostro patrimonio genetico, come gli istinti. E’ suddivisa in: “memoria esplicita” e “memoria implicita”.

In ambito sociologico e storico si analizza invece il concetto di “memoria storica”, con il quale si vuole indicare la potenzialità dentro di noi di rivivere il passato come fosse il nostro presente, ed è proprio questo che ci consente di capire e di progredire. Non è quindi solo un sapere le cose che sono accadute, ma anche di sentirle e di riviverle con le stesse emozioni di coloro che storicamente le hanno vissute. Quindi è fondamentale sviluppare il senso della memoria storica, non solo per l’apprendimento dei fatti accaduti, ma per essere in grado di riviverli emotivamente. Il tempo e la storia, garantiscono il radicamento dell’uomo nel passato, e permettono la formazione dell’identità individuale e collettiva di un popolo che risiederà poi nella memoria collettiva e storica.

“La storia è madre della verità, emula del tempo, depositaria delle azioni, testimone del passato, esempio e annuncio del presente, avvertimento per il futuro.”
                                                                                         (Miguel de Cervantes)

Matilde Becherini

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