Le notizie false e inventate sono sempre esistite, talvolta si tratta di vere e proprie burle , in altri casi invece sono minuziosamente studiate a tavolino ed hanno lo scopo di agire sull’opinione pubblica.
L’argomento delle Fake News è portato alla ribalta in questo periodo perché grazie a Internet ed ai Social Network, rispetto un tempo, ora è decisamente più facile far circolare notizie false. Per combattere questa preoccupante deriva può essere utile ripensare a due elementi che sono alla base del lavoro scientifico: il dubbio e l’errore.
Dietro ai prodotti di professionisti e dilettanti della bufala ci sono infatti alcuni aspetti comuni: l’iper-semplificazione , l’illusione e il “buon senso”.
Innanzitutto l’iper-semplificazione della narrazione di vicende e problemi e la conseguente ostilità verso la complessità e lo sforzo necessario a comprenderla e gestirla . L’illusione che la rete possa renderci competenti con pochi click e like e quindi il favorire una cultura “usa e getta”, dove la fatica dell’apprendimento viene vista come ostacolo o perdita di tempo e l’autorevolezza dei fatti troppo viene spesso sostituita dal “l’ho letto su internet”. E infine un crescente ricorso ad un generico “buon senso” che non è la saggezza che si costruisce con l’esperienza ,con la tradizione, con l’insegnamento, ma una pericolosa scorciatoia basata sul sentito dire,che ha come inevitabile conseguenza il rifiuto di tutto ciò è diverso da noi, dalla nostra esperienza locale, dal piccolo recinto del nostro modo di vivere e di pensare.
La scienza quindi fa tesoro del dubbio e non si vergogna dell’errore che inevitabilmente accompagna qualsiasi attività umana. Ci sono diverse motivazioni che spingono a diffondere notizie false, ad esempio economiche . Oppure le motivazioni possono essere molto più subdole e pericolose,diffondere notizie parziali e senza fondamento può pilotare l’opinione pubblica su questioni delicate ad esempio di carattere sociale o politico.
Chi progetta fake news, sa bene, infatti, che può “usare” gli utenti dei social network per diffondere rapidamente, attraverso loro, false notizie: ad esempio, su Facebook basta cliccare su “condividi” per distribuire a tutti gli “amici” qualunque Una tesi molto forte è la vicenda che ha reso Dona Id Trump il 45° Presidente degli Stati Uniti d’America .
“oggi mi hanno mandato questa foto e segnalato che come potete vedere sembrano caramelle a forma di orsacchiotto.ma purtroppo cosi non è.sembra sia una nuova droga che si sta inserendo addirittura nelle scuole elementari x adescare i bambini … vi chiedo la cortesia chi ha amici con bambini sia alle elementari.che medie di far girare questa foto ..è di avvisarli…grazie a tutti..”
Un esempio di come le bufale possono essere create in modo semplice e veloce da chiunque è la fake news degli orsacchiotti di droga . Secondo Internet davanti ad ogni scuola ci sarebbero uno o più spacciatori che regalano droga ai bambini. Eppure su WhatsApp e su Facebook ci sono persone che raccontano di aver «ricevuto informative» dalle forze di Polizia.
La stessa identica foto viene utilizzata per avvertire gli utenti inglesi dello stesso pericolo. Pare che la paura per le caramelle di droga si sia diffusa dopo un caso di intossicazione di alcune ragazzine britanniche di tredici anni che avrebbero assunto le «teddy bear pills». L’episodio è avvenuto a d inizio marzo a Manchester . In un articolo del Sun compare proprio la foto di alcune pasticche a forma di orsacchiotto . Quindi questa bufala si è diffusa velocemente ma è diventata pericolosissima facendo allarmare molte famiglie .
Inoltre attualmente,vista la pandemia determinata dal Corona Virus si assiste alla proliferazione di tante fake news su questo tema. Risulta in questo caso importante verificare le fonti da cui provengono le notizie ed accertarsi che siano fonti istituzionali. Metodo che deve essere adottato per ogni notizia.