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Il tempo e l’uomo

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È impossibile dare una definizione esatta di tempo. Etimologicamente “tempo” è una parola che deriva dal verbo greco ‘temno‘= tagliare, infatti secondo Sant’Agostino il tempo è un ritaglio dell’eternità. Dal tempo dipende ogni cosa: tutto ciò che succede nella vita umana dipende dal tempo. Esso può essere ciò che si fa e ciò che si è, ciò che si è fatto e ciò che si è stato, ciò che sarà fatto e ciò che si sarà. Passato e futuro sono due percezioni che producono nell’uomo molteplici sensazioni: il passato può evocare, attraverso la memoria, soddisfazione, felicità, oppure tristezza, rimpianto, rimorso; il futuro invece, suscita fascino, oppure angoscia e paura. In queste due ultime sensazioni non vanno ricondotte il timore della morte e del cessare dell’esistenza, ma alla coscienza del non poter vedere aldilà di un certo limite, il presente, la coscienza di un futuro incerto e imperscrutabile. Si deve quindi essere consapevoli che l’esistenza dell’uomo in questa vita è limitata. Come dice Seneca: “non permettere che la vita si protenda verso l’avvenire, ma ricondotta al presente”. Chi è saggio diventa in qualche modo padrone del tempo: lo usa a suo vantaggio e non si vita del futuro, ma usa il tempo nel presente per migliorare la sua vita. Quindi è l’uomo che sfrutta il tempo nel modo migliore. Il tempo non è nemici dell’uomo, che sia breve o lungo si può viverlo bene se si vuole. Seneca: ‘la mente salda sa che non c’è differenza tra un giorno e un secolo.’ Quindi il tempo è solo una convinzione.

Safa El Atiqi 4AS Liceo Properzio di Assisi

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