Buongiorno Dr. Hawking, è un onore averla come ospite per la nostra intervista, lei è un cosmologo, matematico, astrofisico, accademico e divulgatore scientifico, ci potrebbe elencare i suoi studi più importanti?
Buongiorno a lei, innanzitutto grazie a lei per l’invito, i miei principali studi riguardano i buchi neri, la cosmologia quantistica e l’origine dell’universo.
Sono tutti studi particolarmente interessanti, lei li ha condotti tutti nel periodo posteriore alla scoperta della malattia del motoneurone, è esatto?
Si, è corretto, ma ciò non mi ha impedito di privarmi di qualcosa, anzi, mi ha dato l’opportunità di cogliere al meglio tutti gli aspetti della mia vita e del mio lavoro.
Sono sicura che questa sua forza d’animo sarà motivante per tantissimi ragazzi che stanno leggendo, le andrebbe di spiegarci meglio il Teorema dell’aria di Hawking che ha dimostrato nel 1971?
Certamente, è il primo di un insieme di teoremi che procurano delle circostanze sufficienti per le singolarità gravitazionali nello spazio-tempo. Esso ha dato modo di provare che l’universo ha avuto origine dal Big Bang, attraverso l’individuazione delle singolarità come una caratteristica generale e non come una caratteristica occasionale della relatività generale.
È un teorema davvero strabiliante e intrigante, immagino il duro lavoro che ci sarà stato dietro ad esso. Sicuramente una mente brillante come la sua avrà collaborato con altre menti per lo sviluppo di altri studi, è esatto?
Si, il lavoro dietro al Teorema è stato piuttosto complesso, ma i risultati hanno ripagato tutta la fatica. E la sua supposizione è esatta, ho collaborato con Brandon Carter,
W. Israel e D. Robinson per lo sviluppo della prova matematica del teorema dell’essenzialità di John Archibald Wheeler, teorema che stabiliva le tre proprietà caratteristiche dei buchi neri, ovvero la massa, il momento angolare e la carica elettrica.
Oltretutto, con Bardeen e Carter, abbiamo proposto le quattro leggi della termodinamica dei buchi neri, che stabiliscono delle condizioni capaci di non violare in particolare il secondo principio della termodinamica, ma comunque, in linea generale, in grado di essere in analogia con la termodinamica classica.
Davvero un insieme di lavori brillanti e rivoluzionari, dinanzi ai quali sono particolarmente esterrefatta e meravigliata. Siamo giunti alla fine di questa interessantissima
intervista, vorrei ringraziare il Professor Stephen Hawking per la sua partecipazione e disponibilità e voi lettori per l’interesse riguardo all’intervista. Grazie a lei per l’opportunità di comunicare con un pubblico piuttosto ricco di giovani che saranno il nostro futuro, spero di aver in qualche modo offerto ad ognuno di voi la possibilità di comprendere alcune delle mie ricerche e di avervi incentivato nello studio, sia della fisica che di qualsiasi campo sia di vostro interesse. Non ho alcun dubbio su ciò, sono certa che sarà stato di grande ispirazione, grazie ancora a tutti voi.
Sitologia: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Stephen_Hawking
Immagine acquisita da: https://commons.m.wikimedia.org/wiki/File:Stephen_Hawking_050506.jpg
Intervista a cura di Serena A. Schiavone, Luca Gigante, Valentina Evangelista, Lauren Leone, Giada Giannachi, 5a B BS, Istituto Tecnico G. Deledda, Lecce.