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LUCE

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“I colori non sono qualità della luce, derivate dalle rifrazioni o dalle riflessioni dei corpi
naturali, ma proprietà originarie e innate, che sono diverse nei diversi raggi.”
-ISAAC NEWTON-

ISAAC NEWTON

Isaac Newton (matematico, fisico, astronomo, filosofo naturale,teologo,storico e
alchimista), attraverso un prisma riuscì a svelare la natura della luce. Newton
scoprì che la luce bianca è in realtà composta da miriadi di colori che passando attraverso un prisma si possono osservare.
Isaac Newton nel XVII secolo, studiò che la luce in realtà, era composta da piccole particelle di materia (corpuscoli) emesse in tutte le direzioni.

Teorie di Newton sulla LUCE

EXPERIMENTUM CRUCIS:
In quest’esperimento, Newton determinò che la luce bianca, è in realtà costituita da 7 colori (giallo, rosso, arancione, verde, blu, viola e indaco). L’esperimento, consisteva nel far attraversare lo spettro prismoidale, da un fascio bianco luminoso. La luce bianca, entra nel prisma e lo attraversa, una volta che il fascio uscirà dal prisma, risulterà rifranto in 7 colori (i 7 COLORI FONDAMENTALI).

TEORIA CORPUSCOLARE:
Secondo questa teoria, la luce, è costituita da un fascio di particelle che intersecandosi con un altro, produce delle collisioni. A seguito di tali collisioni, la luce assume determinate caratteristiche.(Le caratteristiche della luce sono quelle tipiche della propagazione per onde e, nell’interazione con la materia, la luce subisce i fenomeni della riflessione, della rifrazione, della
diffrazione e dell’interferenza). Inoltre sosteneva anche che il colore della luce, è determinato dalle dimensioni dei
corpuscoli costituenti.

LUCE

“Chi da luce rischia il buio”
-Eugenio Montale-

EUGENIO MONTALE e la LUCE

Montale, è un poeta, che ama pennellare i suoi stati d’animo, restituendoli al lettore in immagini chiare e vive. In tal modo, riflette su se stesso e sulla realtà circostante. In molte delle sue poesie, in base ai colori da lui utilizzati, crea
un’atmosfera precisa, nonostante la soggettività delle emozioni scaturite dalle sfumature.

SCOMPOSIZIONE DELLA LUCE

Goethe nella sua “teoria dei colori” afferma che il colore si origina dall’incontro della luce con le tenebre, ed è proprio questa l’immagine che Montale fa trasparire dalle sue poesie.
E’ importante comprendere il passaggio tenebre-luce che avviene in tutte le poesie di Montale; il poeta vive un momento cupo e tenebroso che lo porta a vedere le cose con oscurità, ma l’occasione sta proprio nell’incominciare a schiarirsi dell’ombra e così, pian piano, tutto ciò che gli è attorno, e che prima era oscurato da quel grigiore che gli offuscava l’animo, si dissolve in un fiume di colori. Dunque Montale, proprio come un prisma, scompone la luce bianca che vede come certezza in un fascio di colori che traduce in poesia.

Il ruolo della LUCE nelle varie opere.

TENEBRE

Il poeta cerca di rappresentare nel miglior modo possibile il suo stato d’animo, ponendo al centro di tutto parti animate ed inanimate della natura che suscitano delle tenebrose emozioni. Montale prevede di comunicare al lettore che un barlume di speranza, nel riuscire ad oltrepassare l’oscurità per arrivare alla tanto
attesa luce, c’è sempre.

Il ruolo della LUCE nelle varie opere.

LA LUCE

In quest’opera, Montale esalta il ruolo assunto dall’ombra nei confronti dell’umanità, la quale attanagliata dai dolori di una realtà sfacciatamente crudele, persa nelle illusioni, ha fatto dell’ombra il suo posto sicuro. Ma oltre all’oscurità, vi è qualcosa di degno che deve essere vissuto, anche anche da chi sembra aver perso ogni speranza, e sarà proprio quello a donare la luce a chi avrà la voglia di abbandonare l’ombra: la LUCE

A cura di:
Gabriele Basso
Matteo De Canale
Gaetano Iuliano
Andrea Marcantoni

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